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Crosetti: La strada che ci indicano i tedeschi è umana e coraggiosa, insegue la vita

Su Repubblica scrive che “non possiamo sempre prendercela con la gente che vive”. E che ogni tentativo di ripartenza adesso è anche un progetto per il futuro.

Crosetti: La strada che ci indicano i tedeschi è umana e coraggiosa, insegue la vita

Su Repubblica Maurizio Crosetti commenta la scelta della Germania di ritornare in campo a metà maggio.

In Germania non hanno litigato per settimane, non hanno avuto fretta, hanno ascoltato i governi locali, hanno preparato un progetto di possibile ripresa, quantomeno un tentativo nell’emergenza, e alla fine hanno deciso: giocare di nuovo a pallone si può. O almeno, ci si può provare”.

Non possiamo non tenere conto della scelta della Merkel, che, scrive,

“non è una scriteriata, e a occhio neppure un’untrice. Non ha tra i suoi collaboratori un ministro dello sport che ogni giorno dice qualcosa contro il calcio. La materia è stata trattata senza distrazioni emotive: il football è un’industria, e le industrie stanno ripartendo”.

E’ chiaro che il calcio a cui siamo abituati è un’altra cosa.

È fatto di persone, contatti, incontri, abbracci, sputi e respiri, bocche, mani e piedi. Il calcio vive dentro gli stadi, non sotto vetro. Ma adesso non si può. E se il mondo dovrà adattarsi per molto tempo, imparando a gestire una nuova quotidianità in attesa che “tornino i prati”, anche il calcio e lo sport
dovranno provarci”.

Le federazioni estere e gli sport che hanno scelto di chiudere i campionati dovranno fare i conti con il fatto che, in autunno, la ripresa non sarà automatica.

“Ogni serio tentativo di ripartenza adesso è anche un progetto per il domani alle porte. Se poi non sarà possibile, pazienza. Ci avremo provato”.

La Merkel ha risposto al problema della possibilità che emerga un nuovo positivo.

“Lo si isola, e si proteggono gli altri. E se saranno molti più di uno, si chiuderà davvero. Non è una battaglia tra umanisti e mercanti, qui si tratta di capire come ricominciare. La strada che ci indicano i tedeschi non è incosciente, è umana. Ed è coraggiosa perché insegue la vita. Non possiamo sempre prendercela con la gente che vive”.

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