Il medico cinese: «Individuare subito i positivi e metterli in quarantena»
Repubblica intervista uno dei medici della delegazione cinese in Italia: «Nella nostra provincia abbiamo riunito i malati più gravi nel nostro ospedale»

«In passato, quando la nostra provincia ha dovuto affrontare un terremoto o altre emergenze, abbiamo ricevuto molti aiuti. Come medico esperto di malattie infettive, poi, mi preoccupo della situazione dell’epidemia nel vostro Paese».
«Primo: inquadrare in anticipo i casi sospetti; secondo, fare i tamponi il prima possibile per scoprire i positivi; terzo, chi è contagiato deve essere messo subito in quarantena. Infine, è importantissimo iniziare la terapia quando la malattia è ancora in una fase iniziale. Ci sono anche altre quattro misure pratiche. Bisogna mettere insieme tutti i pazienti positivi, radunare gli esperti e i medici specializzati, mettere in comune gli strumenti, e concentrare anche le persone che hanno necessità di diverse terapie».
«Nella nostra provincia abbiamo riunito i malati più gravi nel nostro ospedale perché siamo attrezzati per curarli. È importante per aumentare le guarigioni e diminuire i decessi. Anche chi ha sintomi lievi o è asintomatico, e lo abbiamo visto a Wuhan dove è stato costruito un ospedale temporaneo, dev’essere isolato per evitare che a casa contagi parenti e amici».