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Faella: “I contagi a Napoli colpa della movida non dei rientri dal nord”

L’infettivologo napoletano al Mattino “È una tragedia molto più grande del colera, quando ci fermeremo capiremo che ci sono persone dietro i numeri”

Faella: “I contagi a Napoli colpa della movida non dei rientri dal nord”
Il Mattino oggi ospita l’opinione dell’infettivologo Franco Faella che osservando la mappa dei contagi nella città di Napoli evidenzia subito un nesso. Sono Chiaia, il Vomero e l’Arenella o tre quartieri più colpiti dal virus

«Sa a cosa penso in questo momento? Alle immagini e alle fotografie delle ultime sere di affollamenti nella zona dei baretti o al centro storico. Ecco, eventi del genere potrebbero essere stati determinanti per la diffusione del virus».

Una causa potrebbe essere il rientro in massa dalle città del Nord?

«Sì, forse potrebbe esserci un collegamento. Io però propendo sempre per l’ipotesi della movida, è l’unico evento del quale ho memoria che abbia messo assieme nello stesso luogo e nello stesso momento un numero elevatissimo di persone nei giorni in cui la certezza della diffusione del virus era evidente»

Il professore che nel ’73 era in corsia a combattere il colera ritiene che non fosse nulla a cospetto dell’attuale emergenza del coronavirus

«Resto attonito davanti al numero dei morti, mi rendo conto di pensare anch’io che “il numero è alto” oppure che “il numero si sta abbassando”: quando ci fermeremo a capire che quel “numero” è fatto di vite che si perdono, di famiglie che soffrono, di dolore e morte, allora comprenderemo la tragedia nella quale siamo piombati. Ma ne usciremo presto, fidatevi di un vecchio infettivologo».

 

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