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Percassi racconta alla Gazzetta la superstizione del seggiolino vuoto

Il presidente dell’Atalanta: «Lo stadio del Valencia sarà infuocato? Anche quello del Dortmund lo era. Quanto ci hanno insegnato i quattro gol presi a Zagabria»

Percassi racconta alla Gazzetta la superstizione del seggiolino vuoto

Lunga intervista sulla Gazzetta dello Sport al presidente dell’Atalanta Percassi dopo l’impresa compiuta contro il Valencia in Champions.

Parla della superstizione del seggiolino vuoto.

Bisognerebbe ascoltare quel seggiolino: se potesse parlare, racconterebbe segreti che padre e figlio non si tramandano, ma custodiscono gelosamente. «Cosa ci siamo detti quando l’arbitro ha fischiato la fine non posso rivelarglielo…». Antonio Percassi ci racconta la storia del seggiolino («Io e Luca ne teniamo sempre uno vuoto fra me e lui: durante le partite mi agito troppo, e poi è così da sempre e ormai non possiamo cambiare…»).

Poi parla della partita.

«Siamo onesti: se prima della partita mi avessero chiesto “Le va bene un 4-1?” avrei risposto “Sta scherzando, vero?”».

Un entusiasmo che ha contagiato tutti, ma bisogna tenere i piedi per terra ricorda il presidente perché si è giocata solo la gara d’andata e adesso c’è la sfida in casa loro

«A Valencia saranno decisivi i primi 45’, dopo quelli si capirà già molto: loro partiranno forte, se avremo resistito… Il Mestalla infuocato? Beh, pure quello del Borussia Dortmund non scherzava. E anche aver giocato quella partita è  un’esperienza: che ci è servita allora, e ci servirà a Valencia. Come ci è servito prendere quei quattro schiaffi a Zagabria, alla prima partita del girone».

 

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