ilNapolista

La Stampa: il naufragio del Sarri-ball fa emergere tracce di nervosismo

Non è un percorso da Juve, figurarsi da una Juve che ha scelto di pagare due allenatori. Il progetto di Sarri è in frantumi e le colpe sono anche di chi lo ha scelto, tra l’altro conoscendo i pregressi sul piano della comunicazione

La Stampa: il naufragio del Sarri-ball fa emergere tracce di nervosismo
during the Italian Serie A football match SSC Napoli vs Fc Juventus. (Hermann)

“Stavolta non c’è nemmeno il risultato a nascondere la polvere sotto il tappeto. Lione diventa specchio di una crisi d’identità e di gioco, svela in eurovisione il naufragio del Sarri-ball”.

E’ il giudizio, impietoso, che dà La Stampa del difficile momento della Juventus di Maurizio Sarri. L’effetto di un rigetto tattico che non bisogna nascondere dietro il primo posto in classifica e un percorso in Champions ancora aperto.

“Sarebbe sbagliato, tuttavia, occultare un evidente rigetto tattico dietro il primato in campionato e i quarti di Champions ancora possibili”.

Sono ormai otto mesi che Sarri è in panchina e non ci sono più alibi e attenuanti.

“finora hanno rattoppato i solisti, contrariamente a ogni promessa di organizzazione e di spettacolo. E attorno ai cocci dell’Idea spuntano tracce di nervosismo e dubbi sulle motivazioni”.

Sarri ha confessato che non riesce a spiegare al gruppo come muovere la palla, salvo smentire subito che ci siano problemi di relazione con i calciatori.

“Però è innegabile che qualcosa s’inceppi, insegnamento inefficace o chiusura, ombrosità caratteriale o deleghe larghe a collaboratori bravi ma forse d’insufficiente carisma per i campioni”.

Le sue dichiarazioni degli ultimi tempi ammettono, implicitamente, che

“il messaggio non passa e impone per lo meno compromessi”.

Compromessi che si rivelano insufficienti visti i risultati: 3 sconfitte nelle ultime 5 partite, un pari acciuffato in extremis con il Milan e una vittoria sofferta contro l’ultima in classifica, la Spal.

Scrive il quotidiano:

“Non è un percorso da Juve, figurarsi da una Juve che ha scelto di pagare due allenatori, esonerando Allegri, immaginando di guadagnare brillantezza e impreziosire risultati spesso prodotti da cinismo, lampi di classe, ricami efficaci ma semplici”.

Sarri può ancora vincere. Magari la sconfitta contro il Lione farà emergere una reazione da parte della squadra,

“ma il suo progetto, per adesso, è in frantumi: legittimo chiedere ancora pazienza, di più ribattere quanto sia grave non vedere ancora un barlume di bel gioco e spesso nemmeno di gioco”.

Ma le colpe non sono solo dell’allenatore, scrive il quotidiano.

“Lui può aver sbagliato approccio, può essere l’uomo giusto al posto sbagliato o viceversa, può aver creato confusione sovrapponendo moduli e riscrivendo di continuo gerarchie, ma chi lo ha scelto, conoscendone caratteristiche e inclinazioni, al netto della duttilità che ha ribadito, non gli ha certo consegnato una squadra su misura”.

Il club, peraltro, conosceva già i pregressi comunicativi dell’allenatore. Dunque è inutile indugiare sulle sue parole.

“A Torino conoscevano anche certi suoi pregressi sul piano della comunicazione, inutile quindi indugiare sullo sconcerto tra i tifosi per le parole sui rigori che in Italia avrebbe ottenuto, assist all’ironia e al veleno della mezza Italia che non ama la Juve. Voleva dire ben altro, alludeva candidamente a differenti interpretazioni, resta fermo che davvero non se ne risparmia una”.

ilnapolista © riproduzione riservata