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Gullit: «Sarri? Lo capivo al Napoli, un po’ anche al Chelsea, per niente alla Juve. Qual è il suo gioco?»

L’ex campione intervistato da AdnKronos: «Rimpiango Berlusconi. Sapevi che era il presidente, e cosa pretendeva. Adesso Cchi è il padrone del Milan?»

Gullit: «Sarri? Lo capivo al Napoli, un po’ anche al Chelsea, per niente alla Juve. Qual è il suo gioco?»

Ruud Gullit ha rilasciato alcune dichiarazioni all’AdnKronos. L’ex campione del Milan si è soffermato sulla condizione del calcio italiano.

Innanzitutto sul Milan.

«Chi è oggi il Milan io non lo capisco».

L’ex stella olandese ammette di rimpiangere Berlusconi.

«Sapevi che era il presidente, e cosa pretendeva. Ora è un club che non ha una faccia, è in vendita, è acquistabile, passa in altri mani? E soprattutto chi è il padrone? Chissà. Questo Milan galleggia, l’altro era saldo sulla terraferma. Una squadra deve avere punti di riferimento e carattere. Io oggi non li trovo. Puntare solo sui giovani? Non si può, ci vuole equilibrio. Speriamo nello stadio nuovo, perché avere una casa moderna e funzionale è il primo passo per ripartire e per tenere testa agli altri Paesi. Guardate la Juve e l’Atalanta. Anche se per l’Italia è un momento difficile politicamente ed economicamente. Ma si sa, il calcio diverte e lo sport rilassa, per questo bisogna investire».

Gullit dichiara di avere un debole per Conte

«È un tecnico che ci mette la faccia, lo apprezzo, ma non voglio che l’Inter giochi meglio del Milan, sia chiaro».

Sulla Juve:

«Se cade non mi dispiace, nel senso che più il campionato è aperto e incerto e meno ci si annoia».

Su Sarri:

«Non voglio essere critico con Sarri. Guardo Conte, Allegri o Ancelotti e so come giocano, con Sarri non lo so. O meglio, non lo so più. Lo capivo al Napoli, un po’ anche al Chelsea, per niente alla Juve. Qual è il gioco di Sarri? Non lo so, chiaro è un bravo allenatore, però cambia troppo, e non capisco come voglia far giocare la squadra. L’Inter è di Conte, a sua immagine e somiglianza. La Juve?»

Sulla challenge:

«La tecnologia è necessaria, è un’opportunità. Nessuno vuole un altro caso Henry in Francia- Irlanda. E magari ci fosse stata ai miei tempi, quando i difensori ti fermavano con pugni e calci. Ma non capisco il criterio: dà i gol o li toglie? E le reti annullate per il fuorigioco di mezza spalla hanno senso?».

 

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