Entrambi gli allenatori che si contendono lo scudetto, non amano l’artista, fanno fatica a sopportare il genio, ma sono i (grandi) calciatori a fare grande un allenatore e non viceversa
Tony Damascelli su Il Giornale tesse il filo sottile che lega Sarri, Inzaghi e Conte, i tre allenatori che si giocano lo scudetto di questa stagione
Hanno idee diverse ma sono uniti da un filo impercettibile e significativo: non amano l’artista, fanno fatica a sopportare il genio, preferiscono il gregario, lo scolaro diligente, il soldatino che rispetti gli ordini.
Un concetto che li accomuna e che ha messo in crisi le tre formazioni e i relativi allenatori, ma Damascelli ricorda
sono i (grandi) calciatori a fare grande un allenatore e non viceversa
E porta ad esempio il caso di Conte che già in passato non gradì l’arrivo di Pirlo alla Juventus, entrò in dissidio con Hazard al Chelsea e, oggi, tiene in panchina Eriksen
Il salentino pensa che il danese debba inserirsi e integrarsi al ritmo e agli schemi interisti, così come Sarri ritiene che Dybala non possa esibirsi in contemporanea con Higuain e Ronaldo, mentre Inzaghi ha capito in ritardo, ma con esiti grandiosi, l’efficacia di quel quartetto fortissimo