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CorSport: le strategie di Gattuso per bloccare Messi. Obbligatorio guardarlo a vista

Demme guardiano. Manolas e Maksimovic diga centrale. Se deciderà di agire sulle fasce toccherà a Mario Rui e Di Lorenzo. La terza via è Allan in marcatura classica

CorSport: le strategie di Gattuso per bloccare Messi. Obbligatorio guardarlo a vista

Sul Corriere dello Sport le strategie allo studio di Gattuso per frenare Messi il marziano. Martedì, in Champions, il Napoli incontra il Barcellona della Pulce, che in qualche modo va fermata.

Il Barcellona sembrava in crisi, eppure, ieri, ha ha vinto 5-0 sull’Eibar. E quattro delle cinque reti le ha messe a segno proprio Leo. Per la precisione, tre gol in trentanove minuti.

E allora qualcosa bisogna inventarsi, scrive il quotidiano sportivo.

“Messi attacca da destra, dal centro, da sinistra, non offre punti di riferimento. Non ha limiti (di velocità, né di palleggio), né pudore, e il Napoli dovrà pensare anche agli «altri» dieci, ovvio, però starsene inchiodato con lo sguardo intorno a quella sagoma che sfila via, come un cobra che ti addenta alla giugulare”.

Demme dovrà fare la guardia davanti alla difesa, per tentare di fermarlo.

“Demme è lo scudo protettivo, l’intelligenza viva da sistemare come sentinella di una favola. cCi vorrà un radar, e l’orientamento, per deambulare nei pressi di un uomo che sembra sfugga persino alla legge di gravità”.

Se Leo dovesse spingersi sulla destra, ci saranno Maksimovic e Mario Rui a fronteggiarlo e Zielinski che dovrà abbassarsi, altrimenti toccherà a Manolas e Di Lorenzo.

“Il resto, se la pulce dovesse decidere di intrufolarsi da destra, rientrerà nelle competenze di Maksimovic e di Mario Rui, però anche di Zielinski, che dovrà abbassarsi. Altrimenti, dall’altra parte, il confronto con l’ultima genialata rientrerà nelle disponibilità di Manolas e di Di Lorenzo, con il sostegno del centrocampista destinato a fungere da «parafulmine»”.

E poi c’è la soluzione con una marcatura classica, quella di Allan.

“Messi è l’estasi del calcio, il tormento del Napoli e di Gattuso, che in questa ricerca ossessiva (e comprensibilmente ossessionata) di un antidoto naturale ora scorgono anche la muscolarità di Allan, la sua capacità di interdire e di «soffrire» silenziosamente, in quel cono d’ombra che si crea, quasi naturalmente, dietro la linea del pallone, dove poi in genere bruciante, sorge l’illuminazione”.

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