Una volta la Toscana era la patria degli allenatori, oggi invece si moltiplicano gli esoneri, le difficoltà e i riposi forzati. E non solo in Serie A. Anche la B è stata “detoscanizzata”
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Una volta la Toscana era patria degli allenatori. Oggi i tecnici toscani sono decimati. E non solo in Serie A. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
E’ iniziata con l’esonero di Spalletti e Allegri, l’estate scorsa. Da allora gli esoneri e i riposi forzati dei tecnici toscani si sono moltiplicati. L’ultimo è stato Semplici, esonerato dalla Spal. Ma nelle scorse settimane ci sono stati anche Mazzarri, mandato via dal Torino, e Andreazzoli, silurato a Genova ad ottobre.
L’unico che resiste è Maurizio Sarri, che però sulla panchina della Juventus, non se la passa proprio bene.
“travolto dalle critiche di chi comincia a rimpiangere il suo predecessore cacciato dopo aver vinto 5 scudetti di fila. Il valdarnese è l’unico tecnico toscano rimasto in serie A”.
Anche i tecnici che sono toscani solo di adozione sono stati costretti a mollare. E’ il caso di Eusebio Di Francesco e Vincenzo Montella, entrambi cresciuti ad Empoli e allontanati da Sampdoria e Fiorentina. Ma anche l’ex viola Cesare Prandelli e il viareggino Marcello Lippi.
Insomma, un’annata da dimenticare, che riguarda anche la serie B, con l’esonero di Braglia a Cosenza e quello di Baroni a Cremona.