Al Corsera: «In Inghilterra non si viene offesi». Per contratto non può usare macchine rosse che è il colore del Liverpool. «Liverpool è una città informale»
L’intervista di Beppe Severgnini a Carlo Ancelotti, sul Corriere della Sera, ha anche altri particolari gustosi, come ad esempio il divieto per un allenatore dell’Everton di guidare automobili rosse. Rosso è il colore del Liverpool. Ecco cosa scrive Severgnini:
Ancelotti mi spiega che, in quanto allenatore dell’Everton (the Blues), non può guidare un’automobile rossa: quello è il colore degli avversari del Liverpool (the Reds). Il cameriere del ristorante interviene: «Ronald Koeman (ex allenatore dell’Everton, ndr) ha postato una foto con l’albero di Natale sullo sfondo. Aveva addobbi e palline rosse, è successo un putiferio». Viva l’infantilismo del calcio: è un segno di salute. Viva la combinazione di tecnologia, finanza e artigianato della Premier League.
Ancelotti parla di Liverpool:
«Sono qui da poco, ma ho l’impressione che sia una città in evoluzione, vedo tante costruzioni nuove… È vero che ci sono anche zone con molti problemi, anche intorno allo stadio: disoccupazione, solitudine, alcol. E suicidi: 114, l’anno scorso. L’Everton sta facendo tanto, tutti i giocatori sono coinvolti. Quattordici programmi per aiutare 146 mila persone, 5 milioni di sterline l’anno».
«Liverpool è una città informale. Non è grande, la gente è amichevole. Mi trovo bene perché non amo le città formali. Londra e Parigi offrono più scelta per le cose da fare, certo. Ma a Liverpool, come a Madrid, non devi metterti elegante per uscire a cena».
E poi il sollievo per tanti allenatori – Zola, Vialli, Ranieri – di non essere più nell’ambiente italiano intriso di odio.
«Se uno è abituato al calcio italiano, trova un altro mondo. Non parlo dell’intensità del gioco, non è quello che fa la differenza. Qui c’è un ambiente diverso. In Inghilterra non si viene offesi, per esempio. L’insulto è fastidioso. In alcuni stadi italiani hai l’impressione che la gente ti odi, magari perché hai cambiato squadra. Un tipo si mette dietro la panchina e ti vomita addosso insulti per 90 minuti. Qui, è impensabile».