Tutti dovrebbero fare un passo indietro, prima di tutti la squadra, che deve dare certezze al suo allenatore: non c’è bisogno di mazziarli con allenamenti duri, ritiri o cambi di modulo, se poi la squadra scende in campo senza la testa
Fernando Orsi su Tuttosport assolve Ancelotti e Gattuso, incolpevoli, secondo lui, nell’attuale crisi che sta vivendo il Napoli.
Le parti coinvolte, è naturale, sono il presidente, la squadra e i due allenatori. Questi ultimi, a mio parere, sono i meno responsabili, o almeno gli elementi che a voler stendere una percentuale hanno inciso in maniera meno negativa rispetto agli altri due. Il conflitto tra presidente e squadra è alla base di questo disastro e i due tecnici, che si sono trovati in mezzo, lo hanno via via subito, dimostrandosi comunque incapaci, nonostante la loro esperienza, di mediare tra le due parti
I veri attori sono i giocatori e la società. A loro il compito innanzitutto di chiarire la situazione e di fare un passo indietro nel tentativo di trovare una via d’uscita.
De Laurentiis, lo sappiamo, non spicca per la sobrietà d’opinione, ma rimane pur sempre il presidente e in quanto tale merita rispetto e un po’ d’obbedienza. E invece: la squadra si ammutina, scappa dal ritiro, partono le multe, ancora non pagate, e il Napoli scompare dal campo; segue l’esonero di Ancelotti, come se il problema fosse (solo) lui, e la squadra eccola che peggiora ancora. Ricordiamo che stiamo parlando della stessa squadra che ha battuto il Liverpool in casa e che ha poi pareggiato ad Anfield. Va da sé che in questa circostanza tutti dovrebbero fare un passo indietro, prima di tutti la squadra, che deve dare certezze al suo allenatore. E non c’è bisogno di mazziarli con allenamenti duri, ritiri o cambi di modulo, se poi la squadra scende in campo senza la testa.