L’ospedale si difende: nessun favoritismo, il bambino era in codice giallo. L’aggressione al personale medico è stata bloccata dalle guardie giurate
Le aggressioni al personale sanitario di ospedali e ambulanze sta diventando purtroppo un evento tristemente noto e non solo a Napoli. Indagini e inchieste sono aperte in vari ospedali alla ricerca di una soluzione affinché medici e infermieri possano lavorare in sicurezza. L’ospedale Santobono ha, come noto, un sistema collegato alla Questura per cui, basta sollevare la cornetta e gli agenti arrivano immediatamente. È successo anche domenica sera, come riporta il Mattino, intono alla mezzanotte quando Fernando Llorente, con il figlio di 3.4 in braccio, è arrivato al pronto soccorso e in pochi minuti è stato subito visitato dal personale medico. L’attaccante del Napoli è stato riconosciuto dai tanti genitori in fila in attesa, scatenando immediatamente qualche perplessità
A quel punto c’è chi inizia a pensare a favoritismi e corsie preferenziali assicurate al calciatore e tra le mamme in attesa c’è chi prima borbotta, chi poi alza la voce. Qualcuna si avvicina minacciosa agli infermieri, c’è tensione e si sfiora un nuova caso aggressione al personale sanitario.
Pronto è stato l’intervento delle guardie giurate che, per prima, hanno bloccato l’aggressione, prima dell’arrivo delle forze dell’ordine che hanno sporto denuncia.
Dal Santobono però ci tengono a far sapere, spiega sempre il quotidiano, che nessun favoritismo c’è stato.
In realtà, a quanto si apprende, il bimbo che Llorente aveva in braccio era in codice giallo. Un piccolo incidente domestico, una caduta e il sospetto che potessero esserci conseguenze più gravi.