Il Giornale: Lotito lascia carta bianca, De Laurentiis mette bocca su tutto e crea tensioni
Due modi diversi di essere padrone. Lotito non si immischia nelle questioni tecnico-tattiche. Nel Napoli, tutto deve passare per De Laurentiis

Lotito e De Laurentiis
Per la prima volta nelle ultime quattro stagioni, la Lazio arriva alla partita contro il Napoli da favorita, scrive Il Giornale che dedica un articolo sotto il titolone “I padri padroni”. I meriti della crescita del club biancoceleste e le colpe del declino di quello partenopeo vanno cercati nella diversa gestione da parte dei rispettivi presidenti.
Scrive il quotidiano:
Meriti e colpe vanno ricercate nelle scelte strategiche dei due presidenti, Claudio Lotito e Aurelio De Laurentiis. In casa Lazio infatti, da qualche anno a questa parte, Lotito cerca di immischiarsi il meno possibile nelle scelte tecnico-tattiche. La squadra la mette su il direttore sportivo Igli Tare, la formazione la schiera il tecnico Simone Inzaghi. Non ci sono ingerenze, al massimo richiami all’ordine”
Ognuno, nella Lazio, fa la sua parte, naturalmente dando poi conto a Lotito.
“In casa Lazio insomma ognuno è chiamato a curare il proprio orticello. Per carità, poi bisogna rendere conto al padrone del terreno per le scelte fatte, ma i dipendenti hanno effettivamente carta bianca. Non solo: anche i giocatori vengono coccolati”.
Il club biancoceleste ha rinnovato il contratto a tutti i big, tanto per cominciare
“e alzato lo stipendio appena altri top club hanno chiesto informazioni per loro. Manca solo Luis Alberto, che però, guarda caso, è in trattativa con il club. La Lazio insomma cresce un passo dopo l’altro, senza fretta, con Lotito che fra società e squadra si circonda di uomini fidati ai quali dà anche i giusti riconoscimenti”.
L’esatto contrario di quanto fa De Laurentiis al Napoli. Continua il quotidiano:
“Al contrario in casa Napoli De Laurentiis, che pure ha ottenuto grandi risultati negli anni scorsi, ha sempre voluto dettare le proprie condizioni e questo, dalle discussioni per i diritti di immagine, fino a quelle relative alle proposte di calciomercato, non fa che creare tensioni. Ecco perché, goccia dopo goccia, il vaso è traboccato e, di conseguenza, caduto”.
Così i rinnovi mancati di Callejon e Mertens diventano un problema.
“Tenere giocatori importanti quali Callejon e Mertens senza riuscire a rinnovarne i contratti e trovandosi dunque con due leader in scadenza e destinati ad andare via non è di certo stata una strategia vincente. I ritiri imposti e le multe salate hanno fatto il resto, spaccando lo spogliatoio e mettendo in difficoltà Ancelotti prima e Gattuso ora”.