Su Repubblica scrive che la famosa chimera del bel gioco sta prendendo corpo e che per vincere la Champions servirà il compimento esatto di questa Juventus, non di un’altra, “e Sarri ci sta arrivando”
“Ci sono momenti sempre più lunghi, sempre più intensi, in cui la Juve diventa quello che dev’essere: cioè una squadra, ma anche un’impresa di demolizioni. Un coro di talenti assoluti, ma anche uno spartito di Mozart”.
Esordisce così Maurizio Crosetti, su Repubblica, parlando della Juve che ieri ha sconfitto la Roma.
“La famosa chimera del “bel giuoco” sta prendendo corpo”, scrive e certo non poteva bastare la Roma a fermare una squadra così.
Ieri era una partita di Coppa Italia, ma in realtà è andato in scena “un trailer della Champions”. I bianconeri, scrive Crosetti, confermano che stanno migliorando e che per stringere tra le mani la Coppa d’argento che tanto desiderano,
“servirà il compimento esatto di questa Juventus, non di un’altra: e Sarri ci sta arrivando”.
La Juve, continua,
“è una manifestazione naturale, un prodigio che magari non tira in porta per quasi mezz’ora e poi segna tre gol in venti minuti”.
Senza Dybala ha giocato attorno a Douglas Costa e Bentancur (che “diventerà uno dei più grandi centrocampisti del pianeta”) e Ronaldo “è sceso dai suoi cieli per il primo gol”.
“Troppa Juve, troppo poco attorno. Ma era solo un allenamento verso Madrid, o Barcellona, o Manchester, chissà. Senza offesa, non è Coppa Italia perché l’Italia non può bastare alla Juventus”.
