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Tuttosport: la grinta di Conte ha stravolto le panchine. Chi vuole cambiare pensa a Gattuso, non a un professore

E’ finita la moda dell’intellettuale in panchina. Dopo l’estate dei grandi teorici giochisti, la tendenza dell’autunno-inverno porta a riscoprire tecnici come Ringhio e Allegri

Tuttosport: la grinta di Conte ha stravolto le panchine. Chi vuole cambiare pensa a Gattuso, non a un professore

Su Tuttosport Fabio Ravezzani analizza un cambio di tendenza sulle panchine della Serie A.

C’è stato un momento, in estate, in cui alcune squadre hanno preferito affidarsi a tecnici portatori di un ideale di calcio che predilige il gioco ai risultati.

“Si diceva: loro cercano lo spettacolo, gli altri i risultati, poveretti… Si diceva: cento volte meglio perdere giocando bene e in attacco che vincere difendendosi tristemente”.

E’ stata la moda estiva del professore in panchina e, a un tratto,

“allenatori come Allegri e Gattuso son passati per pezzi da museo, di cui vergognarsi anche un po’. Lo stesso Spalletti era guardato con sospetto”.

Tra i club che si sono adeguati alla moda ci sono stati Juve e Milan.

“Via i vecchi allenatori, colpevoli di non saper organizzare decentemente il gioco, e dentro i pensatori, generalmente un po’ trasandati nell’abbigliamento e scontrosi, quasi infastiditi nell’esposizione dei loro dogmi tattici”.

I risultati?

“Sarri parte pieno di schemi, attese, premesse e promesse. Però in campo si vede ben poco. Qualcuno sfida sorte e strali dei grandi sostenitori sacchiani e sussurra (orrore…) che la Juve gioca più o meno come l’anno scorso. Alla fine il tecnico toscano è costretto all’abiura dei sacri crismi del calcio organizzato: «Ero talebano, ora non più». Allegri, nell’ombra, sorride”.

Al Milan è andata peggio perché Giampaolo non aveva nemmeno calciatori fenomeni, a differenza del tecnico bianconero. E infatti è stato esonerato. Ma, cosa strana, dopo di lui è arrivato “il normalissimo Pioli”, al quale è bastato applicare qualche schema efficace per avere un Milan che magari non vince (per assenza di un centravanti capace di segnare, scrive Ravezzani) ma convince con il gioco.

“Nelle interviste i calciatori rossoneri esprimono concetti devastanti per i fondamentalisti della tattica: «Prima non capivamo bene cosa dovevamo fare…». Il che lascia presumere che o loro fossero una banda di deficienti, oppure che l’allenatore precedente avesse idee talmente sofisticate da non riuscire neppure a spiegarle bene, rendendole così inutili”.

E così la tendenza adesso cambia.

“Dopo l’estate dei grandi teorici e pensatori, la tendenza autunno-inverno del calcio stagione 2019/20 è già cambiata. Oggi funziona il modello Conte tutta grinta: determinato, ossessionante, aggressivo, martellante. Chi vuole cambiare pensa a Gattuso, non a un professore. La moda dell’intellettuale in panchina è durata lo spazio di uno schema (sbagliato)”.

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