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Moggi: l’esonero di Ancelotti da parte di De Laurentiis è comico e privo di logica

De Laurentiis ha sbagliato a esautorare pubblicamente l’ex tecnico con la storia del ritiro. I proclami vanno bene per il cinema, non per il calcio

Moggi: l’esonero di Ancelotti da parte di De Laurentiis è comico e privo di logica

Su Libero, Luciano Moggi scrive che i temi importanti della settimana calcistica sono due: la crisi del Napoli e l’ascesa dell’Atalanta.

Quello che salta agli occhi è

“la grande armonia che regna nell’ambiente bergamasco, l’unità di intenti tra presidente, allenatore e squadra, qualità che danno forza e tranquillità a chi scende in campo”.

L’opposto di quanto accade a Napoli, dove si è addirittura arrivati all’esonero di Ancelotti.

“Percassi, da presidente illuminato e con l’esperienza maturata da giocatore, non si sarebbe mai intromesso pubblicamente nei compiti del mister come invece ha fatto De Laurentiis”.

Con l’annuncio in radio del ritiro, senza prima comunicarlo al suo tecnico, il presidente del Napoli

“non ha pensato che questo comportamento equivalesse ad esautorare il mister”.

Moggi scrive che ha sbagliato anche Ancelotti quando ha accettato di andare in ritiro ammettendo, però, di non condividere la decisione.

“perché i giocatori ne hanno approfittato ed è cominciato il tutti contro tutti. Fino alla comica conclusione di sostituire il mister dopo una vittoria in Champions 4-0 e relativa qualificazione del turno”.

L’esonero del tecnico non ha una logica

“per il diverso modo di vedere il gioco tra il sostituto e l’esautorato. Se è vero (e lo è) che si deve assumere l’allenatore tenendo soprattutto conto delle caratteristiche della rosa, a Napoli o si è sbagliato grossolanamente prima o addirittura adesso”.

Gattuso ha un importante passato da giocatore e voglia di fare bene da allenatore, ma non sarà facile sostituire Ancelotti.

“A De Laurentiis diamo il merito di aver portato in alto un club che, al momento dell’acquisizione, era piccolo piccolo, ma gli suggeriamo calma perché i proclami vanno bene per il cinema, meno per il calcio. Ciò per evitargli di cancellare in un amen tutto quel che di buono ha fatto. E anche perché non ha l’esperienza di Percassi che, oltre ai risultati, è riuscito a farsi lo stadio di proprietà”.

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