L’IFAB: “Basta fuorigioco al millimetro, la Var va usata solo per errori evidenti”

L'organismo che regola le leggi del calcio interviene sull'uso troppo "forense" della Var: "Se impieghiamo 12 telecamere a cercare un errore vuol dire che non lo era"

L'organismo che regola le leggi del calcio interviene sull'uso troppo "forense" della Var: "Se impieghiamo 12 telecamere a cercare un errore vuol dire che non lo era"

Il fuorigioco di polpaccio, la proiezione ortogonale dell’avanbraccio sull’ombra del piede, il millimetro in tre dimensioni: la Var non va usata così, basta. Lo dice l’IFAB, ovvero l’organismo internazionale che crea le leggi che governano il calcio giocato.

Lukas Brud, il segretario generale dell’International Football Association Board, dice che il Var, l’arbitro dietro i monitor, non dovrebbe essere troppo… “forense”. Proprio così: forense. Ovvero non dovrebbe andare a spaccare il capello in quattro, e attenersi alla regola dell’errore “chiaro ed evidente”: ribaltare una decisione clamorosamente sbagliata.

“Se passi parecchi minuti a cercare di capire se è fuorigioco o meno, vuol dire che non si tratta di un errore chiaro e ovvio, e quindi la prima decisione, quella dell’arbitro, dovrebbe essere confermata. Il concetto che dobbiamo sottolineare è proprio questo: il “chiaro ed evidente” va usato in ogni singola situazione che viene valutata alla Var. In teoria un fuorigioco di 1 millimetro è fuorigioco, ma se la prima decisione è di non fischiarlo, e il Var cerca di trovare l’errore usando 5, 6, 7, 10, 12 telecamere a quel punto non è più importante che sia effettivamente fuorigioco: dovrebbe valere la decisione di non fischiarlo”.

Per l’IFAB insomma “il problema è proprio questo. La gente è troppo forense. Non cerchiamo di prendere la migliore decisione, cerchiamo di evitare gli errori chiari ed evidenti. Lo comunicheremo a tutte le competizioni che usano la Var nelle prossime settimane, perché stiamo osservando sviluppi che non vanno in questa direzione. E dobbiamo intervenire”.

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