La vittima è sempre lui, Dylan, 13 anni, attaccante del Pozzomaina e giovane promessa osservata dalla Juve. La seconda volta in un mese
Non c’è pace per Dylan, baby calciatore del Pozzomaina e osservato speciale della Juve. Il ragazzo 13 anni, appena un mese fa fu vittima di offese razziste in campo durante la partita Acqui Terme-Pozzomaina, categoria Under 14 regionali.
Adesso è accaduto di nuovo, come racconta La Stampa.
Domenica a pochi minuti dalla fine del match con il Derthona, un avversario lo ha insultato, l’arbitro in campo, una donna, registra tutto nel suo referto, anche se non individua l’autore della frase razzista.
Il giudice sportivo ha multato il Derthona per 200 euro
«per la condotta oltraggiosa e discriminatoria di un proprio tesserato, non identificato, che al termine della gara rivolgeva un insulto di matrice razzista ad un giocatore avversario».
Due condanne che hanno come vittima sempre lo stesso ragazzo. Sull’accaduto è intervenuto il dirigente del Pozzomaina, Alessandro De Luca:
«E’ triste assistere a scene del genere, soprattutto tra ragazzi di tredici anni. La vittima degli insulti è alta un metro e novanta e per la categoria è molto forte. Probabilmente gli avversari lo vogliono innervosire ma è assurdo che si arrivi a questo punto tra gli Under 14. Il ragazzo è introverso, già sul bus del ritorno aveva dimenticato ma è ovvio che sul campo due episodi in così poco tempo sul momento lo abbiano scosso».