La Juventus non è una comunità di recupero. Il tecnico non ha visione larga. E’ un buon allenatore ma non da grande squadra
Sul Giornale, Tony Damascelli commenta le prestazioni di Inter e Juventus di ieri. Prestazioni che hanno valso ai nerazzurri il sorpasso in classifica e la vetta.
“Quale è l’interista più in forma? Elementare, Lautaro Martinez. Infatti, Antonio Conte lo conferma titolare e l’argentino segna i due gol della vittoria e del sorpasso in classifica. Quale è lo juventino più in forma? Elementare, Paulo Dybala. Infatti, Maurizio Sarri lo spedisce in panchina e così la Juventus strappa, sì davvero, il pareggio contro il Sassuolo che, nella storia, aveva incassato, fino a ieri, 18 gol segnandone soltanto 2”.
L’Inter è prima perché ha voglia e per il merito del gruppo, unito, e “di un football rapace”. La Juventus, invece, è seconda, “per affanno e involuzione di un gruppo tassidermico”.
“Conte ha trasmesso l’alta tensione ai suoi, Sarri non ha ancora capito nulla, insiste negli errori di formazione e incomincio a pensare che sia un buon allenatore ma non da grande squadra”.
Nei bianconeri Damascelli vede una involuzione notevole, non a caso il Sassuolo ha “scherzato” la squadra di Sarri sia sul piano della qualità tecnica che su quello della disciplina tattica.
“Sarri non ha visione larga”
Insiste su Bernardeschi che “non ha segni di calciatore da Juventus” e rimette in campo Emre Can ma spostandolo dove non è il suo ruolo e dove c’è già un eccesso di affollamento per Alex Sandro e Ronaldo.
Il giudizio più impietoso, però, è forse quello che Damascelli dà del fenomeno portoghese. Scrive che “provoca rabbia e compassione”.
“La Juventus non è una comunità di recupero, se Cristiano Ronaldo non è in condizione vada in mutua e, Sarri, almeno contro il Sassuolo, avrebbe potuto schierare il tridente d’attacco”.