Meglio spazzare via le solite celebrazioni dell’esonero, che è sempre una decisione incerta ma viene accompagnata dalla contentezza. Il Napoli è lo stesso di prima, gioca contro se stesso
Sul Corriere dello Sport, Roberto Perrone si sofferma sulla sconfitta del Napoli al San Paolo contro il Parma e anche sulla sfortuna legata agli esoneri di Gattuso in panchina. Anche su quella del Milan, il 3 dicembre 2017, subì il pareggio del Benevento al 95’, con la rete del portiere Brignoli.
Ma forse è meglio che l’esperienza di Gattuso al Napoli sia partita con una sconfitta, scrive.
“Meglio spazzare via le solite litanie dei celebratori dell’allegria (di naufragi) dell’esonero che è sempre decisione difficile e dolorosa, incerta, soprattutto, ma viene accompagnata da una sorta di contentezza, come se fosse un nuovo amore”.
C’è poco da divertirsi, invece,
“E infatti la differenza non c’è, il Napoli gioca contro se stesso e la sua storia dal 19 ottobre”.
Una vittoria avrebbe potuto illudere tutti
“una vittoria avrebbe potuto illudere che l’ilarità ritrovata nel torello versione Gattuso sarebbe bastata per cambiare la parabola di un gruppo assemblato per dare l’assalto alla Juventus e che si ritrova a guardare l’erba dell’Europa dalle radici”.
La stagione di Gattuso al Napoli inizia senza sconti, tra fischi e facce scure.
“La sua avventura comincia ora, terminati i festeggiamenti e l’allegria dell’esonero i Ancelotti e del cambio al vertice tecnico. Ora si comincia veramente, conviene finire il torello”
