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Carlo Ancelotti è uno stato dell’anima

In quel sopracciglio alzato c’è una parte di noi, chi dentro ci si riconosce. È oggi che va celebrato, antieroe che ha vinto tutto, dopo avere convissuto con l’etichetta di perdente

Carlo Ancelotti è uno stato dell’anima

Carlo Ancelotti è uno stato dell’anima.

La razionalità contro l’emotività.
La responsabilità contro lo scaricabarile.
Lo studio contro l’improvvisazione.
Il lavoro contro la fortuna.
La chiarezza contro l’ipocrisia.
La commedia contro la sceneggiata.

Senza rinnegare passione, ironia, intuito, fatalismo, strategia, colore.
In quel sopracciglio alzato c’è una parte di noi, chi dentro ci si riconosce.

Senza sconfessare gli errori, perché siamo umani, sbagliamo, cerchiamo di rialzarci.
Riflettendo, chiedendo tempo e rispetto e lealtà al nostro interlocutore.

Oscenità, in questo tempo onnivoro che vuole risposte immediate, capri espiatori, soluzioni facili, tutorial su Youtube per diventare scienziati in 5 minuti, o joypad alla mano per dimostrare di saperne più di chiunque di calcio. E che premia lo smargiasso di turno, o quello che indovina il numero di un pacco nel preserale, mentre noi ricordiamo ancora ammirati quelli che il giovedì sera ci stupivano con le loro risposte a domande assurde, chiusi nelle cabine di Mike Bongiorno, mani alla cuffia per sentire meglio e rimanere concentrati.

È oggi che va celebrato Carlo Ancelotti, antieroe che ha vinto tutto, dopo avere convissuto con l’etichetta di perdente. Oggi, prima che il pezzo diventi un coccodrillo.

Prima di scoprirci domani nuovamente quelli di prima, quelli che non possono osare, quelli che si rintanano nelle certezze identitarie illudendosi di essere più forti mentre si è semplicemente inerti, impotenti, come tutti coloro che sanno gratificarsi solo del proprio volto allo specchio.

Prima che la speranza si spezzi.
Mentre ora è lì, ferma, incurante del pericolo e del vento che soffia contrario.
Ancora proiettata al futuro, alla parte migliore di noi, a quello stato dell’anima cui Carlo Ancelotti dà un nome.

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