Intervista al Corriere dello Sport: “Da fuori è difficile dire se sia colpa di questo o di quell’altro, ma spero che il buon senso abbia la meglio”
Il Corriere dello Sport ospita una lunga intervista a Gianfranco Zola. Tra i temi affrontati anche quello delle favorite per lo scudetto. Per Zola sono Juve e Inter, con un vantaggio per la squadra di Sarri.
“La Juventus ha un vantaggio dato da una rosa eccezionale. E quando hai ricambi così di qualità, alla lunga…”.
La Juve, per lui, è subito dietro a Liverpool e City anche per la corsa alla Champions (insieme a Barcellona e Psg)
“Ad alzare quella Coppa i bianconeri stanno andando vicini da un po’. La squadra è di grande livello, ma in Champions ci sono avversarie fortissime e tutto dipende dal momento di forma che si attraversa da febbraio-marzo in poi e dagli accoppiamenti negli ottavi e nei quarti: pescando l’Ajax i bianconeri lo scorso anno sembravano essere stati baciati dalla dea bendata e invece…”
Ci sono anche altre squadre che stanno facendo bene, dice, come la Roma, il Cagliari, l’Atalanta e la Lazio. Non nomina il Napoli, nella corsa per lo scudetto.
“Mi dispiace per questa situazione che si è creata perché ritengo che il Napoli sia fortissimo e giochi anche bene. Vedere che ci sono malumori non mi fa piacere. Mi consola il fatto che Ancelotti sia la persona più adatta a gestire questo tipo di situazioni. E’ un allenatore di spessore e carisma. Se viene aiutato e supportato, ne verrà fuori”.
Difficile però dire di chi sia la colpa del clima che si è venuto a creare attorno al club di De Laurentiis.
“Dispiace perché a Napoli i calciatori sono considerati i paladini di una città e di una regione. Quando non c’è armonia chi come me ha vissuto la città in momenti migliori sa quello che possono provare i giocatori adesso. Da fuori è difficile dire se sia colpa di questo o di quell’altro, ma spero che il buon senso abbia la meglio. Quel filo che da sempre lega la squadra alla città, e viceversa, va riannodato con i risultati”.
Sul razzismo e sulla differenza tra Italia e Inghilterra:
“Si tratta di due Paesi che hanno una storia diversa: l’Inghilterra è da anni cosmopolita, mentre da noi l’integrazione è meno recente. Gli ultimi episodi vanno condannati e la piaga del razzismo è da combattere con durezza, ma senza generalizzare”.
Dichiara di essere favorevole al Var:
“Ma il problema non è il Var, ma come lo usi. In Inghilterra ci sono stati tocchi di mano in area che l’arbitro non ha visto e che il Var non ha segnalato per non mettere il direttore di gara in difficoltà. Così non va bene: il Var è un ottimo strumento, ma va usato a dovere”.
L’importante, dice, è fare una scelta:
“Usare il Var o non usarlo. Utilizzarlo a volte sì e a volte no, non è giusto»