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Tessera ritirata all’arbitra picchiata in campo, l’AIA si difende (o almeno ci prova)

Gli arbitri in una nota spiegano che diedero tutto il supporto a Elena Proietti, ma che lei lo rifiutò

Tessera ritirata all’arbitra picchiata in campo, l’AIA si difende (o almeno ci prova)

Gli arbitri contro Elena Proietti. Prima con lei, e dopo contro. Il caso dell’arbitra della sezione di Terni aggredita mentre dirigeva un incontro di calcio il 7 dicembre del 2014, e punita dall’Aia con il ritiro della tessera per essere andata in tv a lamentarsene, non ha ancora una parola fine. O almeno, l’Associazione Arbitri prova a metterne una precisando alcune cose.

L’Aia – scrive nella nota – ha “subito manifestato vicinanza e solidarietà” a Proietti “sia con le visite da parte del presidente della Sezione arbitrale di Terni e dei componenti del Comitato Regionale Arbitri dell’Umbria durante la sua degenza, sia con l’attivazione di tutte le misure introdotte dalla stessa Associazione, d’intesa con la Figc, a tutela degli arbitri vittime di condotte violente”.

Inoltre le era stata messa “a disposizione l’assistenza legale gratuita prevista per gli arbitri oggetto di violenza”, ma Proietti “non ha inteso avvalersene”, non avendo poi l’Aia ricevuto “alcuna comunicazione”.

A Proietti è stata ritirata la tessera il 15 ottobre scorso da parte della Commissione di Disciplina regionale per l’Umbria dell’Aia. “Sanzione non impugnata e, quindi, definitiva”, puntualizza la nota. Una decisione presa dopo che, nel novembre 2018, cambiando versione rispetto alle precedenti uscite pubbliche e “in singolare coincidenza con il clamore mediatico suscitato da una grave aggressione subita da un giovane arbitro laziale”, Proietti ha partecipato a dei programmi televisivi rilasciando dichiarazioni “senza l’autorizzazione obbligatoria per tutti gli arbitri”.

“In quell’occasione, l’ormai ex arbitro ha spiegato – dice ancora la nota – di ‘essere stata abbandonata dall’Aia e dalla Figc’, che ‘siamo mandati allo sbaraglio… senza alcuna tutela’ e che ‘non e’ giusto mandare ragazzi al massacro'”. Da qui l’apertura di un procedimento disciplinare, in cui Proietti “ha ritenuto opportuno non svolgere alcuna attività difensiva e, con delibera del 15 ottobre 2019, la Commissione di Disciplina Regionale per l’Umbria dell’Aia” le ha ritirato la tessera.

 

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