ilNapolista

Scuola, le continue chiusure per allerta meteo favoriranno i ricorsi contro le bocciature

Il problema non è il vento ma le strutture. Il problema è, come al solito: chi si assume la responsabilità. Repubblica Napoli racconta la protesta dei presidi

Scuola, le continue chiusure per allerta meteo favoriranno i ricorsi contro le bocciature
L'ingresso della scuola D'Aosta-Scura

Più che il vento, le strutture. Arrivati al quarto giorno su sette di scuole chiuse per allerta meteo, a Napoli pare sempre più lampante che il problema non siano i temporali o le raffiche di scirocco, ma la sicurezza degli edifici e degli alberi. Per cui mentre la protesta dei genitori infiamma i social, quella dei dirigenti “responsabili” fa un passo avanti: i presidi non ci stanno e attaccano.

Ne scrive oggi Repubblica Napoli: il 22 novembre calerà sulla scrivania di De Magistris, sindaco di Napoli e della Città Metropolitana “una pioggia di richieste di certificati di agibilità. Dalle scuole giungeranno nello stesso giorno gli inviti a
fornire tutte le certificazioni obbligatorie senza le quali gli istituti scolastici non potrebbero neppure essere aperti. Certificati di agibilità, certificazioni di prevenzioni incendi, collaudi per la statica, certificati di abitabilità, certificati per  la prevenzione sismica… Poi i presidi chiederanno ai genitori dei loro studenti di fare altrettanto”.

Il problema, ormai è chiaro a tutti, è chi si prende la responsabilità. Sempre. Lo è per il Comune quando ha sul tavolo l’allerta meteo della Protezione Civile, e lo è per i presidi quando le amministrazioni decidono di tenere aperte le scuole. Il brutto tempo c’entra quasi di striscio ormai. I dirigenti scolastici chiedono “la modifica del decreto 81 che individua” nel loro ruolo il responsabile “della sicurezza nelle scuole. La giurisprudenza è ormai chiara, e li ritiene responsabili civilmente e penalmente di ogni incidente, per quanto imprevedibile, accada”.

Ci sono poi i problemi accessori, quando si chiudono le scuole per così tanto tempo. “Sono a rischio le attività extracurricolari come i Pon che scadono entro fine anno – dice a Repubblica Massimo Apice, presidente dell’Age, l’associazione genitori campani – Non possiamo perdere i fondi”.

E poi “queste continue allerte meteo potrebbero diventare un appiglio legale per i genitori che presentano ricorso a fine anno in caso di bocciatura dei figli”.

Il dramma, in tutto ciò, è che “tutto quello che si rompe durante le allerte meteo non viene aggiustato, il Comune non ha fondi”, chiude Marina Scotti, insegnante di inglese alla scuola elementare “De Amicis”.

 

ilnapolista © riproduzione riservata