Il paradosso dell’emergenza Napoli. I segnali di riscossa devono arrivare prima possibile per dimostrare che il tecnico ha il controllo della situazione
L’ammutinamento dei calciatori del Napoli ha messo Ancelotti in una condizione difficile. Il presidente lo ha investito di responsabilità che vanno oltre i suoi compiti tattici. Ora l’allenatore, scrive Repubblica Napoli, è chiamato a mediare tra le parti. Un compito che non è per niente semplice.
Il tecnico aveva inizialmente sottovalutato il malumore della squadra, schierandosi pubblicamente (in conferenza stampa) contro il ritiro imposto da De Laurentiis. Dopo la rivolta dei senatori, gli eventi sono precipitati e il presidente ha rimproverato Ancelotti per non aver sostenuto la sua posizione, anche se non ha mai messo in discussione la sua panchina.
Negli ultimi giorni non è cambiato molto all’interno del Napoli, con il presidente in America e i calciatori impegnati nelle nazionali.
Toccherà ad Ancelotti riportare l’ordine. Le prossime due trasferte contro Milan e Liverpool sono delicate.
Scrive il quotidiano:
“Il paradosso dell’emergenza del Napoli è proprio questo: da una parte De Laurentiis ha dato pieni poteri ad Ancelotti, ma dall’altra li ha giocoforza subordinati ai prossimi risultati, perché i segnali di riscossa da parte degli azzurri dovranno arrivare in tempi strettissimi. Il presidente è infatti convinto che l’allenatore abbia ancora il pieno controllo della situazione, nonostante gli ultimi e disgraziati avvenimenti. Allo stesso tempo, però, saranno solo i risultati delle sfide con Milan e Liverpool a dire se c’è luce in fondo al tunnel”.
