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Prima il razzismo, poi il ruolo dell’arbitro: Ancelotti prova a far emancipare il calcio italiano

La domanda: “chi arbitra le partite? Il direttore di gara o il Var?” è lo spartiacque del calcio italiano. Ancora una volta. Rizzoli ha capito molto più di quanto ha mostrato

Prima il razzismo, poi il ruolo dell’arbitro: Ancelotti prova a far emancipare il calcio italiano

Il botta e risposta con Rizzoli è certamente il video del giorno, almeno per quel che riguarda il calcio italiano. Ancora una volta, Carlo Ancelotti ha mostrato al calcio italiano la via della crescita, dell’emancipazione. Nell’intervento di oggi al forum con il designatore Nicola Rizzoli, c’è tutta la sapienza politica del tecnico di Reggiolo, l’uomo che da allenatore ha alzato tre volte la Champions e tutto quel che già sappiamo.

Intervento politico e per il calcio italiano, perché Ancelotti lo ha slegato dal Napoli. Ha subito chiesto di Napoli-Atalanta, ha ottenuto l’“abbiamo sbagliato” da Rizzoli. Dopodiché, però, ha parlato per tutti. E ha scandito principi fondamentali. Vuole sapere chi arbitra in campo. Chi decide, il Var o l’arbitro? Ha fatto anche i nomi, senza alcun timore. Ha citato gli arbitri esperti – Rocchi e Orsato – ma per gli altri? Quando ti capita un Giacomelli, che cosa succede? Oltre a ricevere le postume ammissioni di colpa (questo lo aggiungiamo noi).

Stavolta, la battaglia è incredibilmente più complessa rispetto al razzismo. Perché, purtroppo, lo diciamo intrisi di vergogna, al calcio italiano del razzismo frega assolutamente zero. Hanno fatto finta di curarsene quando la vergogna – grazie ad Ancelotti .- ha valicato i confini nazionali. Con gli arbitri, è diverso. Qui c’è il potere vero. Ancelotti ha comunque tracciato la strada. Ha visto l,”intoppo e lo ha denunciato. Ha denunciato il ruolo degli arbitri anziani sistemati al Var che così impediscono ai giovani di sbagliare da solo sul campo. A buon intenditor…

Rizzoli, invero, ha balbettato nella risposta. Non ha affrontato il tema. Si è dichiarato completamente d’accordo ma ha fatto finta di non cogliere il punto che ovviamente – invece – ha capito benissimo. Come ha compreso perfettamente la frase “Non ammetto l’errore del Var”.

A questo punto la classe arbitrale e il calcio italiano possono scegliere la strada che desiderano, ma il tema è stato posto ed è lì. Chi arbitra le partite? E a porlo non è stato certo uno qualunque.

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