Per ora è solo una raccomandazione. Si deciderà il 9 dicembre. Se passasse vorrebbe dire niente Olimpiadi a Tokyo e niente Mondiali di calcio
Quattro anni senza la Russia. In tutti gli Sport. Per tutte le competizioni che aderiscono ai protocolli anti-doping della Wada. Quindi niente Olimpiadi a Tokyo, niente Mondiali di calcio. La squalifica per 4 anni è stata raccomandata da un comitato indipendente dell’Agenzia Mondiale Antidoping. Ma la decisione finale sarà presa il prossimo 9 dicembre a Parigi. La Russia a quel punto potrebbe presentare un ricorso al tribunale arbitrale per lo sport.
Il comitato di revisione della WADA ha giudicato inadempiente la Russia per la mancanza e la manipolazione di dati su decine di atleti trovati positivi negli ultimi anni. Ha scoperto per esempio che dal database del laboratorio di Mosca sono stati eliminati elementi chiave per collegare le manipolazioni tra loro. E che il database del 2019 è sostanzialmente uguale a quello fornito nel 2015, con diversi file che potrebbero contenere analisi sospette cancellati o alterati.
“Una manipolazione di grossolana ingenuità per quella che doveva essere l’ultima prova di appello per lo sport ex sovietico”.
Lo scrive il Corriere della Sera.
Il prossimo 9 dicembre la Wada chiederà al Cio un bando totale di quattro anni per la Russia. Gli atleti russi fino al 2024 dovranno accontentarsi di partecipare a gare nazionali. Ma non solo. Divieto di espatrio sportivo per i dirigenti, di uso della bandiera, di partecipazione ai consessi olimpici e federali e ai concorsi per organizzare prove anche al di fuori del periodo di bando, come nel caso dei Giochi Invernali 2032.
Il Cio ha preso subito posizione, con un duro comunicato:
“Condanniamo nella maniera più assoluta le azioni dei responsabili delle flagranti falsificazioni commesse sui documenti archiviati nel laboratorio di Mosca prima che, nel gennaio scorso, venissero trasferiti all’agenzia mondiale antidoping. Sono un attacco alla credibilità dello sport e un insulto al movimento mondiale. Il Cio sosterrà le più severe azioni possibili nei confronti dei colpevoli”.
Grigory Rodchenkov, l’ex capo “pentito” del laboratorio antidoping di Mosca, ha parlato alla Bbc:
“Lo stato russo si comporta gangster, e continua a mettere in atto una politica deplorevole di inganno, manomissioni di prove e menzogne per coprire i suoi crimini. Il Cremlino deve credere che il resto del mondo sia così idiota da credere a queste acrobazie spudorate. Se quadro normativo sportivo internazionale offrirà alla Russia un altro pass gratuito, altri Paesi seguiranno semplicemente il suo esempio”.