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I falli di mano di Callejon e De Ligt sono diversi. Il regolamento è stato applicato correttamente

Guardando i video delle azioni si capisce che il tocco di Callejon è intenzionale, quello di De Ligt no. Ed è questo che fa la differenza per il regolamento

I falli di mano di Callejon e De Ligt sono diversi. Il regolamento è stato applicato correttamente

Ieri, Sabato due Novembre 2019, per la prima volta nella vita non ho guardato le partite a causa di un disinteresse definitivo nei confronti della serie A e perché, maledizione a me che non ho l’abitudine di giocare bollette, ero già convinto in partenza dell’uno di Roma e dei due di Torino e Bologna.

Nonostante questo ho visto che sui social imperversa il confronto tra due falli di mano, uno di Callejon e uno di Mila De Light. I fermo immagine che vengono proposti per confrontare le due situazioni sembrano impietose testimonianze di un regolamento applicato diversamente a seconda delle maglie. Ho cercato, quindi, in rete, i video delle due azioni per capire cosa fosse successo.

Ebbene, come avviene per il fallo da rigore subito da Llorente contro l’Atalanta che non poteva essere giudicato da un fermo immagine, i video spiegano bene la dinamica completamente differente delle azioni e, di conseguenza, il differente giudizio arbitrale. Purtroppo, in un clima di fischi emessi spesso a casaccio, non è facile convincersi che i due falli di mano siano due cose diverse ma, al momento, il regolamento questo dice.

I due tocchi non sono la stessa cosa. Il regolamento parla, infatti, di giocata prima che di posizione del braccio.

Il nostro Callejon fa una giocata intenzionale e, in questo caso, sebbene il braccio sia attaccato al corpo, il regolamento prevede l’assegnazione di un rigore alla squadra avversaria. Mila De Light invece riceve la palla direttamente sul braccio a seguito di una deviazione di un altro individuo. In questo caso e solo in questo caso viene valutata la posizione  del braccio. Il tocco del difensore/pallavolista olandese sarebbe stato sanzionato con il rigore solo se il braccio fosse stato largo e se la palla non avesse toccato prima un’altra parte “regolare” del suo corpo.

Il regolamento questo dice e sono dell’opinione che sia stato applicato correttamente nei due episodi. Questo non significa che restino una marea di dubbi sulla moltitudine di situazioni “grigie” che abbiamo visto nelle scorse giornate di campionato.

Parlatemi del calcio in testa ricevuto da Callejon contro l’Atalanta, parlatemi delle impunite gomitate di Ronaldo o dei tuffi del portoghese  di Quadrado di Dybala e di Lukaku, parlatemi della linea del fuorigioco che sembra ballare quando si tratta di Inter (sebbene io sia convinto che la tecnologia ci assicuri la corretta valutazione solo sul gol non gol e, appunto, sul fuorigioco) ma, vi assicuro, non è questo il confronto su cui appigliarsi per definire il differente metro di giudizio.

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