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Dialogo tra Montalbano e Di Maio

Mintre Muntilbano parlavi DiMaia si muviva a scatta commo si fusse una picciola biscie ma di chelle che non avvilinana; e surridiva simpre a tinchitè

Dialogo tra Montalbano e Di Maio

Era appina annata via Salvinia che Galluzze annunciai il Ministerio delli Estira Giggino Dimaia che infacta cumparse sulla porta dell’officia di Muntilbano con il suo passa da sagristana ed il suo surrise da nicareddru bbidiente,

“Buongiorno, commissario-cittadino, siamo qua per salutarla: come si vive in Sicilia dopo il reddito di cittadinanza?”.

Muntilbano: “Bono juorni macari a lia Ministerio: la Sicilie doppa il reddite di cittadinantia è ancura chiù beddra… “.

D (muvendosa virso Galluzze): “Vediamo che anche nel vostro Commissariato ci sono cittadini simpatizzanti del Movimento… “:

M: “Sissi, il meo aginta scilta Galluzze è firvente alla causa muvimintusa”.

D: “Bene, noi siamo qui per le elezioni a Vigata anche se poi le consultazioni locali sono per noi difficili perché non abbiamo come lei saprà basi di partito”.

M: “Sissi lo sapia, ma diciva Lionardo Sciascie la maffia non pinsa chiù alle pulitiche… “.

D: “Bene, ma non perdiamo tempo in chiacchiere, Commissario: lei sa che noi in questo periodo siamo impegnati affinchè AncelorMittal non chiuda Taranto… “.

M: (…)”.

D: “Eppoi abbiamo ottenuto una vittoria l’altro giorno: il marito della ex ministra Trenta ha lasciato l’appartamento di 180 metri quadrati e chiederà un altro alloggio…

M (arraggiata): “Mi scusasse Ministerio, ma io il Tiggi Lasetta lo vidio già e sapio omnia: si lia voli parlarmi di chilla che mi voli spiari sulla Sicilie e su Vigate in particulare io sugno a su cumplita dispositiona… “.

D: “Ci scusi Commissario, ma la politica romana è nel nostro sangue di giovani che ora si sono affacciati alla politica…”.

M: “Beh, tantu giuvani non mi parite chiù; comunqui la situazione è chesta… “.

E Muntilbano snucciulai a DiMaia omnes i spustaminta maffiusa, le situaziona occupationala et altera data…. “.

Mintre Muntilbano parlavi DiMaia si muviva a scatta commo si fusse una picciola biscie ma di chelle che non avvilinana; e surridiva simpre a tinchitè. Si pariva propria na picciola biscie surridenta….
Doppo il riesumè di Muntilbano sulla Sicilia Occidentala il cummissario – doppo aviri facta assitari

DiMaia – ma iddu si muviva lo stisso anche assittata – fici signo a Galuzze di annari a pigliari qualichi cusa al Barre…

E prima che turnasse Galluzze con la guantiera di cuse Muntilbano continuavi a firmari carta e DiMaia a muoversa sicncrunicaminta comi nu pazziariella di un filme di Totia.

Turnato Galuzze DiMaia si pigliai un Tia cu ‘o limona e Muntilbano nu billo caffia furte da Barre.
Ricuminciai Muntilbano che haviva curiositate: “Ma lia nun è napulitana: pirchia non biva il caffia?”.

DiMaia: “Noi siamo un movimento nazionale ed abbiamo a cuore l’Italia intera; anche se un occhio particolare va al Sud d’Italia ingiustamente lasciato fuori dai sentieri dello Sviluppo”.

M: “Ma mi livi n’altira curiositate: ma comme mai dicia simpre nuia e non ia?”.

DiMaia (strammata): “Ma perche noi, … , noi: siamo… “.

M. “Va bine, Ministerio si bivia il Tia che senno si faci frida”.

DiMaia: “Noi non siamo freddi… “.

E mintra DiMaia stavi a finiri il Tia Muntilbano taliava Galluzze che lo guatava mala…

Muntilbano: “Cittadina Galluzze, che havi da taliarme mala: successe qualichi cusa?”.

Galluzze: “Nonsi dutturi, poti fari una dimanda al Ministerio-cittadina DiMaia?”.

M. “Ne havi facultate… “,

Galluzze: (a DiMaia): “Ministerio, noi del Mittappe lucala la ringratiama per esseri acca a Vigate e vulimmo parlarli delle nustre actiones pulitiche per il territoria… “.

DiMaia (rianimmanosa come un suldatina a pila): “Noi apprezziamo molto la vostra azione locale ma ora noi del Movimento siamo nella seconda fase della nostra – giovane – vita e crediamo che è a Roma ed in Europa che vale la pena di combattere la battaglia per il cambiamento… “.

G: “Ma allura di nuia del Mnittappe vi ne futtita?”.

Muntilbano (interrumpeda chella fasa de demucratia interne al Muviminta): “Bine Ministerio, havi avuta piaciri a cunuscerla ma ura pinsa che lia havi da fari (e macari ia; nota sarcastiche del Muntilbano)”.

DiMaia (ripiglianna viti): “Sì, è vero, noi abbiamo una diretta Facebook con i cittadini di Matera, Ischia, della Calabria sui danni causati dal mal tempo. Lo Stato di calamità sarà accordato a tutti e non solo ai cittadini di Venezia”.

Muntilbano: “Ne havio piaciri: Galuzze voli accumpagnari il Ministerio?”.

Galluzze (arraggiata): “Nuia del mittappe di Vigate non abbiama timpa da spardare… “.

M. “(…)”.

DiMaia indifferenti si aizai dalla seggia e dette la mani – surriddinda a Muntilbano – e come nu ballerina si vutai de culpi e si n’iette da duvi eri vinuta…

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