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CorMez: nessun capopopolo. La reazione del Napoli è stata corale

Il Napoli è composto da ragazzi stanchi di “non vincere mai”, provati dalle situazioni contrattuali e innervositi dalle parole di De Laurentiis e anche di giocatori che hanno chiuso un ciclo

CorMez: nessun capopopolo. La reazione del Napoli è stata corale

Sul Corriere del Mezzogiorno il commento di Monica Scozzafava all’ammutinamento del Napoli e a quanto successo ieri, con la contestazione alla squadra da parte del pubblico in occasione dell’allenamento a porte aperte.

Il pubblico ha mostrato di non aver gradito l’ammutinamento e per la prima volta il nemico numero uno non è più il presidente ma la squadra. Comunque si voglia guardare la questione, questo decreta la vittoria di De Laurentiis.

Ora, però, bisogna mitigare il clima di ostilità tra proprietà e calciatori per salvare la stagione, visto che siamo solo a inizio novembre.

Non ci sono stati capopopolo nella rivolta di martedì sera, scrive la Scozzafava. Non c’è stato un singolo al comando dell’ammutinamento. La rivolta è nata dall’unione di un gruppo “che ha tratto forza dal pensiero unico di venti persone”.

“in realtà uno che ha «comandato» la rivolta non c’è. «Andiamo via dal ritiro», è stata una reazione corale, frutto evidentemente di un malessere anche datato”.

Non è più il tempo di Reina, Cannavaro, Maggio o Hamsik, che si assumevano la responsabilità di aprire un dialogo con De Laurentiis.

“Il gruppo Napoli oggi è composto da ragazzi sì ribelli ma che sembrano stanchi. Stanchi della routine del «non vincere mai», ma anche provati da situazioni contrattuali non soddisfacenti. Innervositi dalle ultime parole di De Laurentiis rispetto alle lusinghe del mercato cinese. Probabilmente anche giocatori che hanno chiuso un ciclo, che hanno dato tutto e anche di più (i famosi senatori, appunto) sui quali il presidente dovrebbe soffermarsi e decidere probabilmente di salutare”.

Tutto questo, però, deve avvenire in un clima disteso, nel tentativo di salvare la stagione. Perché

“questo gruppo di «rivoltosi» va in campo e determina il risultato. Con la mente libera da diktat si rende meglio. Il Napoli se considera lo scudetto un sogno sfumato ha l’obbligo (economico) del quarto posto. Questa è la vittoria del club, non quella di ieri”.

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