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Ronaldo spiega l’assenza a Lecce: «Dipendesse da me, giocherei solo le partite importanti»

L’intervista a France Football conferma quel che Sarri aveva fatto capire: è il portoghese a stabilire quali partite giocare e quali no

Ronaldo spiega l’assenza a Lecce: «Dipendesse da me, giocherei solo le partite importanti»

Per chi è abituato a leggere tra le righe, l’assenza di Cristiano Ronaldo a Lecce non aveva nulla di misterioso né di oscuro. Il fuoriclasse portoghese aveva deciso di non partecipare: resto a Torino. Del resto è sin troppo chiaro che è lui a stabilire cosa fare di sé.

Maurizio Sarri sta affinando l’arte della diplomazia ma ovviamente non deve ancora studiare alla scuola della torinesità. Sabato aveva svelato l’arcano: «Perché non ho portato Ronaldo in panchina? Perché non si sarebbe riposato psicologicamente. Quando un calciatore ti confessa la sua stanchezza fisica e psicologica, devi solo prenderne atto». Queste più o meno le sue dichiarazioni. In soldoni, il portoghese ha comunicato: a Lecce ci andate voi, ci vediamo a Torino lunedì. E così è andata.

Pensiero che Ronaldo ha ribadito – in termini generali – nell’intervista concessa a France Football. Intervista che incredibilmente è il preludio al suo settimo pallone d’oro. Cosa abbia fatto Ronaldo per vincere il pallone d’oro, è ovviamente un mistero. Non c’è traccia di nulla di rilievo nel suo anno agonistico, ma tant’è. Gli sponsor premono e di conseguenza ci si mette sull’attenti.

Il Corriere dello Sport riporta alcune delle dichiarazioni dello juventino che a febbraio compirà 35 anni.

Se dipendesse da me, giocherei solo partite importanti, quelle della Nazionale e della Champions. Sono quel tipo di gare che mi motivano, perché c’è pressione. Poi è chiaro che bisogna essere professionisti ogni giorno per rispetto della tua famiglia e del club che rappresenti e che ti paga per questo, quindi dai sempre il meglio.

E ancora:

Il mio obiettivo è di rimanere giovane man mano che invecchio e quindi competitivo. C’è un giocatore che gioca tanto quanto me alla stessa età, in una squadra come la Juventus? Devi essere intelligente per durare. Per prima cosa serve il talento: senza quello, non puoi fare molto. Dopo, il lavoro, perché il talento senza lavoro è inutile. Nulla cade dal cielo. Non sarei mai arrivato dove sono senza la mia voglia di lavorare.

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