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Per ascoltare i complimenti al Napoli bisogna sintonizzarsi su Radio Rossonera

Intervistano il preparatore atletico Mauri ed elogiano il club, Ancelotti, Giuntoli, i metodi innovativo, la visione europea. Uguale uguale a quello che accade a Napoli.

Per ascoltare i complimenti al Napoli bisogna sintonizzarsi su Radio Rossonera

Oggi Radio Rossonera, nel programma Radiografie, ha intervistato il preparatore atletico del Napoli Francesco Mauri. Le sue dichiarazioni le trovate in quest’articolo del Napolista. Ma è un altro aspetto che ci ha colpiti e anche molto intristiti. In studio c’erano il direttore di Radio Rossonera Pietro Balzano Prota e il dottor Alessandro Molinaro (che è appunto un medico e sa di cosa si parla quando si discute di preparazione atletica). Ed è stato un continuo di complimenti al Napoli, alla sua vision societaria, a Carlo Ancelotti, al suo staff atletico. Il Napoli viene definito una delle poche società europee di Serie A, con un allenatore dalla mentalità aperta, uno staff atletico all’avanguardia. Insomma pensieri che ovviamente hanno dimora in tutta Italia tranne che a Napoli dove lo staff atletico è messo sotto accusa da chi l’ultima corsa la fece dieci anni fa per raggiungere un autobus e si procurò anche uno stiramento.

Quel che abbiamo ascoltato a Radio Rossonera è uguale uguale – SIAMO SARCASTICI – a quel che tranne lodevolissime eccezioni ascoltiamo a Napoli. Dove il papponismo regna sovrano. Dove chi si azzarda a far comprender il lavoro svolto dal Napoli, dal suo allenatore, dal suo staff, viene considerato dagli ascoltatori un sovversivo oppure pagato da Aurelio De Laurentiis. Da noi – anche per compiacere il pubblico – si srotolano tappeti rossi a chi critica, sminuisce, denigra – ovviamente senza avere la benché minima competenza – il lavoro del Napoli. Basta essere Bargiggia per avere due minuti di microfono aperto e poter tranquillamente affermare che Ancelotti è finito e a Napoli è venuto a prendere la pensione. A Radio Rossonera non gli avrebbero dato la parola.

Qui sotto riportiamo le parole dei due padroni di casa a Radio Rossonera, se volete qui trovate il podcast (Radiografie, puntata del 16 ottobre)

Perché intervistate il preparatore atletico del Napoli?

«L’obiettivo è approfondire temi che nel giornalismo di oggi non sono tanto approfonditi. Oggi già ospitare un preparatore atletico di una squadra di serie A sarebbe un grandissimo onore, una grandissima soddisfazione. Poi intervistiamo un preparatore che ha un curriculum e un palmares che fa invidia e che lavora in una società, il Napoli, che a tutti gli effetti può essere considerata una delle prime società in Europa per quel che riguarda le metodiche di allenamento per quello che riguarda e le metodiche di analisi dei dati atletici delle squadre».

«Abbiamo iniziato col botto, con una società importante. Sarà interessante vedere il punto di vista di chi lavora in una squadra che oggi a livello europeo rappresenta sicuramente un esempio».

«Il Napoli corre tanto. Leggevamo nei giorni scorsi dei dati sui paragoni tra il Napoli e le altre squadre di Serie A soprattutto per quel che riguarda negli ultimi quarti d’ora. Il Napoli è una di quelle squadre che corre tanto e lo fa tantissimo anche negli ultimi minuti di partita e questo fa la differenza. Tant’è vero che, leggevamo, il Napoli lo scorso anno è stata la squadra che ha segnato più gol nell’ultimo quarto d’ora di partita».

«Lo staff del Napoli ha voglia di raccontare e parlare, cosa che non è da tutti gli staff tecnici. Conosciamo un po’ di più le metodiche di questa società.  Come sia “maniacale” l’analisi dei dati e di quanto possano essere sfruttati e analizzati per cercare di capire il momento di forma dei calciatori e cercare di capire quanto e come le cose stiano funzionando».

«Mauri e gli altri componenti dello staff sono professionisti che si sono formati alla corte di Carlo Ancelotti. Che è stato un allenatore lungimirante, ha capito che il calcio sta cambiando. Che, piaccia o meno, l’analisi dei dati atletici riveste una componente fondamentale di una squadra per poter mettere i calciatori nelle migliori condizioni e per fare in modo che possano esprimere il loro calcio e le loro doti tecniche».

«È stato un sogno che si realizza ospitare Francesco Mauri e poter parlare di temi che non interessano a tutti».

«Sentir dire a Mauri che nell’analisi dei dati atletici va considerato l’aspetto tattico, e che i chilometri totali di una squadra loro forse li cestinano, è una cosa che mi soddisfa. Il mondo del calcio va verso questa direzione ed è giusto che anche il giornalismo sportivo vada nella stessa direzione e provi a raccontare il lavoro che si svolge nei club. Altrimenti sarebbe anacronistico».

«Parliamo di un professionista che ha allenato calciatori di un certo calibro, ha citato Ronaldo, Bale. Ha parlato di forza elastica. È una lavoro che è possibile anche perché l’allenatore si chiama Ancelotti ed è una persona che ha una visione ampia tanto quanto la bacheca di trofei che ha casa, ascolta le parole del suo staff tecnico, questo fa la differenza».

«Quando gli hai chiesto (rivolgendosi al direttore di Radio Rossonera) se le scelte di mercato sono influenzate dai dati, ha detto che da quando sono a Napoli c’è un direttore sportivo che lo chiama e gli chiede un parere su calciatori che devono acquistare, oppure su quale tipologia di calciatore possa essere inserito all’interno di questo gruppo. Quando ti comporti così, e lo chiedi allo staff atletico, lo chiedi allenatore, è molto più probabile che tu vada a centrare l’acquisto di mercato. E infatti riguardiamo gli ultimi acquisti del Napoli, hanno avuto un senso, in qualche mese, qualcuno in qualche anno, sono entrati a far parte di una macchina che oggi sta collezionando risultati importanti».

«Purtroppo credo che questo metodo di lavoro esista poco nelle altre società. Credo che il Napoli sia una società filo europea, è una società un po’ più avanti rispetto alle altre, fatico a credere che altre società di Serie A possano interagire e interpellare la parte atletica. Lo spero. Forse sono influenzato da quel che ho ascoltato e da quel che ho letto del lavoro che svolgono i preparatori atletici del club».

«Mauri ha anche fatto un riepilogo dell’ultima stagione del Napoli, ha detto che sono ampiamente soddisfatti, che si sono resi conto che la squadra dal 60esimo in poi, quando gli avversari calavano, continuava invece a correre e lo faceva addirittura più di altre parti di gara. Ecco, questo è interessante. Pensare che uno staff atletico si riunisca alla fine della stagione e si metta ad analizzare tutto quello che è stato l’anno appena trascoroso e anche il discorso della continuità. Uno staff atletico che lavora per diversi anni consecutivi, che gli sia dato del tempo. Di Ancelotti si è detto beh il primo anno non è che possa incidere così tanto, vediamo l’anno prossimo e questo vale anche per il suo staff.

«Quando le altre squadre arriveranno al livello del Napoli? Spero presto, significherà che saremo un più avanti e ci avvicineremo alle squadre e alle società che primeggiano a livello europeo».

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