Durante l’incontro con un imprenditore amico, poco prima di morire, il capo ultras chattava con l’assassino. Acquisite le immagini e gli audio
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L’identità dell’assassino di Diabolik potrebbe nascondersi nelle telecamere degli uffici di un noto imprenditore romano. L’ultimo ad aver incontrato il capo ultras laziale ucciso lo scorso agosto con un colpo di pistola alla nuca.
L’imprenditore in questione è Gianluca Ius, già implicato nell’inchiesta di Mondo di mezzo e in altre faccende giudiziarie relative al mondo della finanza. Poco prima dell’appuntamento nel parco che lo ha portato alla morte, intorno alle 17.30, Diabolik si era recato nei suoi uffici di via Tiburtina.
Sul Messaggero le parole di Ius relative a quell’incontro. Diabolik gli aveva chiesto consigli su come far crescere la sua radio, Voce del Nord. Sembrava tranquillo.
“Fabrizio stringeva il telefonino in mano, non mi pare avesse ricevuto chiamate ma si stava scambiando dei messaggi con qualcuno. A un certo punto ha detto al cubano (l’autista, ndr): “Dai andiamo a ‘sto appuntamento così poi partiamo per Anzio”.
Dopo poche ore, una telefonata di un amico comune avvisava Ius della morte del capo ultras.
Ora gli agenti della Squadra Mobile intendono cercare nelle immagini delle telecamere dell’ufficio di Ius quelle che ritraggono Diabolik. La speranza è di intercettare un audio che possa far luce su chi dovesse incontrare, o la schermata del telefonino che porti alla persona con cui si scambiava messaggi, e che probabilmente era il suo killer.
E’ l’unico modo per indagare su quei messaggi, spiega il quotidiano romano, visto che Diabolik usava Telegram, che cancella il contenuto dei messaggi in automatico.
Ius non sa chi possa aver ucciso Diabolik, ma ha una teoria:
“Chi lo ha fatto ha voluto destabilizzare un ambiente o rafforzare paradossalmente l’idea che a Roma ci sia una mafia da sconfiggere alla vigilia della sentenza di Cassazione del 16 ottobre su Mondo dimezzo”.
Sui video di Gaudenzi, invece, dice:
“A vederlo, pare che abbia parlato sotto dettatura, un delirio. Di sicuro dopo la morte di Fabrizio, in tanti hanno paura. Se sono riusciti a fare fuori lui, in molti si sentono in pericolo. Nessuno si fida più di nessuno”