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Morte Astori, la Fiorentina non sarà parte civile. Niente risarcimento

Il club fa sapere di volersi costituire solo come parte offesa, “per solidarietà e vicinanza alla famiglia”. Potrà produrre memorie al giudice

Morte Astori, la Fiorentina non sarà parte civile. Niente risarcimento

Nel processo per la morte di Davide Astori la Fiorentina sceglie di non costituirsi parte civile ma “persona offesa”.

La società lo fa sapere tramite l’avvocato Nino D’Avirro. Una scelta presa

«per solidarietà e vicinanza alla famiglia»

che consentirà alla Fiorentina di presentare memorie e interloquire col giudice, ma non di ottenere un
eventuale risarcimento del danno come invece previsto per la parte civile, rappresentata dai familiari del capitano viola.

L’udienza preliminare del processo, fissata per ieri, è stata intanto rinviata per uno sciopero dei penalisti. La prossima si terrà il 5 dicembre. In quella data, l’avvocato dell’ex direttore della medicina sportiva di Careggi, Giorgio Galanti, potrebbe chiedere il processo in rito abbreviato.

Secondo le accuse, Galanti avrebbe certificato l’idoneità sportiva di Astori senza prendere in considerazione alcune anomalie emerse durante le prove da sforzo. Anomalie che, se individuate e indagate, avrebbero potuto rivelare per tempo la patologia di cui soffriva il calciatore.

Nell’inchiesta è finito anche il professor Francesco Stagno di Cagliari, per il quale la Procura ha chiesto il mese scorso l’archiviazione.

Sulla morte di Astori resta aperto un secondo filone d’inchiesta in cui sono indagati, oltre allo stesso Galanti, anche la dottoressa Loira Toncelli e l’attuale direttore del centro di Medicina dello Sport di Careggi, Pietro Amedeo Modesti per il referto di un accertamento che, secondo l’accusa, sarebbe stato fabbricato per attestare un esame non eseguito o non refertato.

Davide Astori, capitano della squadra viola, fu trovato morto il 4 marzo 2018 in un albergo a Udine dove era in ritiro con la squadra.

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