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La figlia di Diabolik: “non ci vuole molto a capire che mio padre non era un boss mafioso”

A due mesi dall’omicidio del padre, Ginevra Piscitelli racconta chi era realmente Diabolik a «Non è L’Arena»

La figlia di Diabolik: “non ci vuole molto a capire che mio padre non era un boss mafioso”

Ginevra Piscitelli, sarà protagonista questa sera a La7 a «Non è L’Arena» per parlare dell’omicidio del padre, Fabrizio Piscitelli, l’ex capo ultrà della Lazio più noto come Diabolik. Come ogni persona normale ha avuto paura dopo l’accaduto

Sono le sue parole che riporta il Corriere della Sera

«La cosa che mi ha pesato più di tutto è che quasi il mio dolore non fosse legittimo… perché le notizie che sono uscite lo descrivono come un boss e quindi è come se io e la mia famiglia dovessimo aspettarci una cosa del genere. Mio padre fu condannato a quattro anni di carcere ma oggi era libero: non era un boss mafioso, non ci vuole molto a capire che con quattro anni non puoi essere associato a niente»

Non c’è ancora chiarezza sui motivi dell’assassinio, ma l’ipotesi più accreditata è che Piscitelli esigesse un sostanzioso credito per una partita di droga e per questo sia stato eliminato in un agguato nel quale fu forse attirato con una trappola. Mentre le dichiarazioni sul caso rilasciate da Massimo Gaudenzi non trovano ancora riscontri validi 

«Dopo due mesi non c’è ancora il nome del killer—dice ancora la figlia di Piscitelli —. Mio padre era molto amato. Ci ripeteva che avrebbe voluto fare di più per noi»

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