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Il precedente di Giacomelli e la sua pagina facebook con la foto di Totti

In Lazio-Torino del 2017 l’arbitro negò un rigore netto a Immobile e poi lo espulse. La Procura aprì un fascicolo, i tifosi fecero una class action per danni

Il precedente di Giacomelli e la sua pagina facebook con la foto di Totti

Non è la prima volta che Piero Giacomelli finisce al centro delle polemiche per l’uso selettivo della Var. L’11 dicembre 2017, durante Lazio-Torino (finita poi 1-3), l’arbitro triestino considera non punibile un braccio larghissimo che si abbassa sul pallone di Iago Falque, su cross di Immobile in area di rigore. Un rigore che appare subito a tutti netto. Non a lui, che con gesti plateali indica che quel tocco è regolare. Nel frattempo Immobile incrocia Burdisso, che gli si fa sotto con aria provocatoria: l’attaccante fa un gesto di stizza muovendo collo e petto, ma il difensore del Torino crolla a terra simulando una testata. Quando Giacomelli apre la “on field rewiev” – perché quella volta, evidentemente richiamato dal Var Di Bello, la apre… – tutti sono convinti che fischierà il rigore. E invece la “revisione” riguarda solo la reazione di Immobile che viene espulso.

Scoppia un ovvio putiferio. La Procura della Federcalcio apre un fascicolo, non tanto per l’errore arbitrale, ma perché Giacomelli nel frattempo è accusato di utilizzare una pagina Facebook mascherata usando lo pseudonimo “Jack O’Melly”. Il regolamento dell’AIA vieta agli arbitri di partecipare a gruppi di discussione o social in modo anonimo. Nella pagina – poi oscurata – per giunta spunta una foto che ritrae Totti mentre calcia un rigore con Giacomelli sullo sfondo.

I tifosi della Lazio scoppiano, e arrivano a minacciare addirittura una class action, aiutati dallo Studio Previti, per chiedere un risarcimento dei danni causati a ogni singolo tifoso,”leso nel proprio diritto di poter vivere la propria passione sportiva al riparo da condizionamenti illeciti, in quanto fondati su condotte connotate da inaccettabili profili di colpa”.

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