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Il Fatto: in Val Venosta no agli autisti del Sud Italia perché non parlano tedesco

La lista “Libertà Sud–Tirolese” presenta un’interrogazione in consiglio provinciale. Un problema di offerta di lavoro e bilinguismo

Il Fatto: in Val Venosta no agli autisti del Sud Italia perché non parlano tedesco

La lista Süd-Tiroler Freiheit (Stf) ha presentato al consiglio provinciale di Bolzano un’interrogazione in cui dice no agli autisti del Sud Italia sui bus della Val Venosta. Il motivo? Non parlano tedesco e in un territorio in cui il tedesco è parlato dal 98% della popolazione questo rappresenta un problema.

Lo racconta Il Fatto Quotidiano.

Mesi fa, sulla linea ferroviaria che percorre la Val Venosta, le ferrovie hanno avviato i lavori di elettrificazione e hanno sostituito i treni con bus. I conducenti sono in gran parte italiani. Raccontano:

“Veniamo quasi tutti dal Sud. È già capitato in passato quando sono stati compiuti lavori in Val Pusteria. Passiamo mesi in Alto Adige dove ci porta il lavoro che in Sicilia non si trova”.

Perché hanno reclutato loro, visto che non parlano tedesco? Lo spiegano loro stessi:

“perché di sudtirolesi disposti a guidare un bus pare non se ne trovino”.

Da qui l’interrogazione della Stf. Che però chiarisce che non si tratta di discriminazione:

“Gli autisti non conoscono il territorio e non sanno il tedesco che parla la maggioranza della popolazione e dei turisti”.

In Val Venosta solo il 5% della popolazione parla l’italiano. Vale anche sull’altra sponda, scrive Il Fatto. Tanto è vero che, a luglio, un primario dell’ospedale San Maurizio è stato cancellato dall’albo dell’Ordine dei medici di Bolzano perché non parlava italiano.

La nuova legge provinciale prevede la possibilità di iscriversi agli ordini professionali anche quando si conosca solo il tedesco, purché si eserciti soltanto in provincia di Bolzano. Resta l’obbligo del patentino di bilinguismo per chi viene assunto dal pubblico. Ci sono cinque anni di tempo per imparare le due lingue.

Il problema riguarda l’offerta di lavoro. Sia per le professioni più qualificate che per quelle che lo sono meno, i bolzanini non bastano per soddisfare la domanda. Ed allora ci si rivolge, per quelle più qualificate, a Germania e Austria. Per le altre, all’Italia.

A Bolzano città il 75% della popolazione parla italiano, scrive Il Fatto, ma basta seguire le strade della vicina Val Sarentino e il 98% degli abitanti parla solo tedesco.

“Difficile perfino chiedere informazioni. Pur essendo in Italia, un italiano rischia di sentirsi più straniero che in Norvegia”.

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