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Genova, la Procura indaga su Atlantia. Ha vigilato su Autostrade e Spea?

L’azienda è dotata di un “Modello di organizzazione, gestione e controllo” per prevenire la commissione di reati. Gli inquirenti cercano di capire se lo ha rispettato

Genova, la Procura indaga su Atlantia. Ha vigilato su Autostrade e Spea?

La Procura di Genova indaga su Atlantia. Gli inquirenti stanno cercando di capire se nella società capofila di Autostrade e Spea qualcosa, sui controlli di sicurezza, non abbia funzionato. E questo sia per quanto riguarda il crollo del Ponte Morandi, sia l’inchiesta bis, sui report falsati, nata dall’indagine sulla tragedia del 14 agosto.

Atlantia non aveva il compito di verificare le relazioni stilate da Autostrade e Spea per scoprire se vi erano indicate particolari criticità. E neppure doveva verificare il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro in quelle due aziende, ma, per legge, avrebbe comunque dovuto tenere un occhio attento su ciò che facevano.

Se non l’ha fatto, si potrà configurare, ai suoi danni la violazione del decreto legislativo 231 del 2001, la legge sulla responsabilità amministrativa. Una violazione che potrebbe comportare multe salate ma anche interdizioni,

Il Modello di organizzazione, gestione e controllo

In pratica, occorre capire se Atlantia ha rispettato il “Modello di organizzazione, gestione e controllo” di cui si è dotata, che comprende le regole e i controlli atti a prevenire la commissione di reati e che si rivolge a tutti i suoi dipendenti e a coloro che hanno relazioni con l’azienda.

Nell’inchiesta sul crollo del Morandi, l’accusa che potrebbe chiamare in causa il Modello organizzativo, scrive il quotidiano, è l’omicidio colposo plurimo con aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro. Reato per il quale sono indagate 73 persone fra Aspi e Spea.

Per quanto riguarda invece l’indagine sui report falsi, per cui sono già scattati arresti e interdizioni, il reato per ora contestato a uomini di Spea e di Aspi è quello di falso.

La domanda che si fanno gli inquirenti è ben spiegata da Repubblica:

“Quali procedure ha attuato Atlantia per vigilare su quel che facevano le due società controllate? Aveva in qualche modo elementi in mano per capire che alcuni report potevano essere ammorbiditi?”

L’audizione di Concetta Testa

Potrebbe rivelarsi fondamentale, a tal proposito, l’audizione di Concetta Testa, direttore “Internal Audit” di Atlantia, sentita un paio di giorni fa come testimone informata sui fatti.

L’Audit, infatti, è il procedimento interno che ha come scopo quello di verificare la conformità dei requisiti di ciascuna azienda e la regolarità delle ispezioni e dei monitoraggi. Non solo. Dal gennaio 2015 la Testa fa anche parte dell’organismo di vigilanza di Atlantia, che ha proprio il

“compito di vigilare sul funzionamento, l’efficacia e l’osservanza del Modello di Organizzativo, nonché di curarne il costante aggiornamento”.

La Testa è sembrata collaborativa nei confronti degli inquirenti. Che ora cercheranno di appurare le responsabilità.

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