Mattino: Napoli-Liverpool in cifre. La Premier è un altro mondo
Napoli e Liverpool sono cresciute dalla loro prima sfida nel 2009 e intanto ancora inseguono di vincere i rispettivi campionati

Tra amichevoli e gare ufficiali azzurri e reds si sono affrontati 6 volte in questo decennio e la gara è diventata quasi una “classica” europea. In dieci anni tante cose sono cambiate per le due società, come scrive oggi il Mattino. Nel lontano 2010 quando di incontrarono per la prima volta sul terreno di gioco entrambe venivano da periodo poco piacevoli ed avevano da poco cambiato proprietà. Quella prima sera finì 0-0, ma da allora per entrambe e cominciato un percorso di rinascita e di crescita.
Il fatturato delLiverpool al 31 luglio 2010 era di 197,7 milioni di euro, quello del Napoli di poco più di 155 milioni.
Ma a Liverpool, come a Napoli si continua a inseguire il sogno vittoria in campionato
Sulla sponda rossa del Mersey sognano il titolo inglese dall’estate del 1990: guarda caso, proprio come il Napoli che l’ultimo scudetto lo ha conquistato nell’anno del Mondiale in Italia.
Per capire la crescita e l’entità economica delle due società basta guardare gli introiti dei diritti tv che per i Reds sono pari a 171 milioni derivanti solo dalla Premier. Il Napoli, dalla Lega di serie A, ne incassa 77. A cui, poi vanno aggiunti i diritti televisivi per la vendita all’estero (in Premier ognuno tratta per conto suo) che ha consentito al club di Klopp di avere proventi da tv e media pari a 220 milioni di sterline (circa 251 milioni di euro).
Anche il club d De Laurentiis ha avuto una crescita evidente dal 2010, basti pensare che gli azzurri non sono da meno degli inglesi per ingaggi pagati ai calciatori come Koulibaly, Insigne e Lozano.
La Premier però resta davvero un altro mondo, conclude il Mattino
basti pensare che ad Anfield entrano 45 milioni di sterline solo dallo sponsor tecnico dalla New Balance. “Spiccioli” rispetto ai 75 milioni che incassa il Manchester United dalla Nike. Che infatti ne ha offerti quasi 90 per poter vestire i campioni d’Europa in carica per la prossima stagione.