Zone7 oltre ad prevenire ed evitare gli infortuni e quindi gli stop dei calciatori ha un vantaggio anche meramente economico, dal momento che gli infortuni nello sport professionistico costano miliardi
L’edizione di Genova della Repubblica riporta che l’Entella è diventata la prima società italiana ad adottare Zone7, applicazione intelligente per la rilevazione e prevenzione degli infortuni e l’ottimizzazione.
Questo servizio sfrutta un motore di intelligenza artificiale che macina un grande numero di dati (tracking/ GPS, biomeccanici, test atletici, sonno, saliva, ecc.) e consente allo staff atletico di prevedere gli infortuni agli atleti prima che questi avvengano, sulla base dei loro dati medici e di performance, con informazioni in tempo reale.
Questi dati, spiega Repubblica, sono ovviamente già in possesso delle società e degli staff medici, ma Zone7 offre “indicazioni puntuali sui fattori di rischio, evidenziando le cause e il tipo di infortunio in cui il calciatore potrebbe incorrere e, soprattutto, proponendo dei suggerimenti per adattare i carichi di lavoro allo stato di salute dell’atleta e riportarlo nella zona di sicurezza”.
La soluzione è già stata utilizzata in NBS dove ha attirato sportivi importanti come investitori, ad esempio Kristaps Porzingis, la giovane star lettone dei Dallas Mavericks della NBA, ferma da oltre un anno per infortunio, e l’ex calciatore olandese Jordi Cruyff, figlio di Johann, che ha dovuto chiudere la carriera pro per infortunio.
Oltre ad essere importante per le società perché permette loro di tutelare gli atleti ed evitare di avere lunghe assenze e rose corte a cui dover sopperire il Zone7 ha un vantaggio anche meramente economico, dal momento che gli infortuni nello sport professionistico costano miliardi.