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Grigorishin l’uomo che ha creato la Champions del nuoto. «A ottobre a Napoli città che fa impazzire gli americani»

Il Sole 24 Ore intervista il fondatore della International Swimming League vero e proprio campionato di nuoto. «Voglio creare un prodotto tv che funzioni»

Grigorishin l’uomo che ha creato la Champions del nuoto. «A ottobre a Napoli città che fa impazzire gli americani»

Konstantin Grigorishin 25 milioni di dollari investiti ad oggi e altri 140 stanziati per i prossimi per la sua International Swimming League (Isl), spiega al Sole 24 Ore i motivi di questa sua scelta per colmare il vuoto che esiste intorno al nuoto.

«La vita di un appassionato di calcio è molto bella: quando ha voglia di vedere una partita o di riguardarsi i gol degli ultimi giorni o magari vuole sentire commenti, aggiornamenti di mercato, persino gossip, basta che accenda la tv, la radio, il pc o si colleghi a internet dal suo smartphone o in altri modi. La vita di un appassionato di nuoto è molto diversa, frustrante, potremmo dire: se ha voglia di seguire una gara o desidera un po’ di notizie sullo sport che ama, deve accontentarsi di Olimpiadi e Mondiali, cioè di eventi che si tengono ogni quattro e due anni. Ma vi sembra normale?».

La Isl è un campionato di nuoto a squadre spalmato su una stagione che dura da ottobre a dicembre, per la stagione 2019 ci sono 8 squadre partecipanti, ma si dovrebbe passare a 12.

Grigorishin è tra i principali azionisti di Energy Standard gruppo con numerose attività in Ucraina nell’energia e in settori correlati. Il suo patrimonio secondo la classifica di Forbes del 2015 era di 1,1 miliardi di dollari.

La copertura delle Olimpiadi è buona: per otto-nove giorni si può assistere a gare di ottimo livello. Ma la copertura dei Mondiali è praticamente inesistente. Per cui la sua non è semplice passione, ma possibilità di fare business e per fare business “bisogna avere buone idee, visione e volontà e coraggio di investire. Il ritorno è assicurato”.

Il modello di Grigorishin è chiaro, la Champions League del calcio, e la sua Isl c’è già vicina con i play off che verranno affrontati dopo la prima fase dalle otto squadre della prima edizione. Il suo sogno è ambizioso.

Gli ingaggi che ha offerto ad atleti del calibro della Pellegrini sono di circa 40 mila euro, molto più alti di qualsiasi ingaggio che il nuoto preveda. Il punto di tutto, come avviene per il calcio, sono ovviamente i diritti tv che lui stesso ha studiato

“Eurosport ha pagato i diritti televisivi per l’Europa con esclusione della Russia di 4 edizioni delle Olimpiadi, da Pyeongchang 2018 a Parigi2024 (2 invernali e 2 estive), 1,46 miliardi di euro. Possiamo quindi stabilire che il costo di un’ora di Giochi Olimpici, comprese le cerimonie di apertura e chiusura, è di circa 1,66 milioni di euro. L’importanza del nuoto nel contesto olimpico è indiscussa: a Tokyo 2020 le finali sono previste la mattina per garantire il prime time alla Nbc, storico broadcaster americano dei Giochi”.

Il suo progetto è semplice, creare un prodotto tv che funzioni, e che sia di alto livello. 30 ore di diretta per poi arrivare a 100 nel 2021. Prima tappa Indianapolis (5-6 ottobre), poi Napoli (12-13 ottobre).

“Napoli l’ho scelta perché è una città che fa impazzire gli americani e noi puntiamo ad attrarre giornalisti e pubblico anche per il contesto in cui gareggiamo. Ma non escludo, per le prossime stagioni, di fare tappa a Roma, Milano e Torino: ho conosciuto il sindaco Chiara Appendino e credo che potremo fare buone cose insieme”

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