È la percezione dell’entità dei cori o degli episodi di razzismo che influisce sulla pena in Italia
Lukaku li ha condannati ieri nel suo lungo post social, oggi tocca alla giustizia italiana che, molto probabilmente, si limiterà ad una multa nei confronti del Cagliari per i buu razzisti di domenica.
La legge, come scrive la Gazzetta dello Sport, prevede sanzioni molto dure per le manifestazioni di discriminazione, fino alla perdita a tavolino della gara, ma Carlo Tavecchio ha introdotto una postilla alla norma che ha finito per annacquarla
le sanzioni scattano solo per espressioni di discriminazione che siano ritenute tali«per dimensione e percezione reale del fenomeno»
Questo significa che, siccome per domenica non ci sono state segnalazioni dagli arbitri, dagli ispettori federali e dai funzionari
di polizia, difficilmente si andrà più in là di una multa.
Qualcosa finalmente si muove, ma siamo ben lontani dal riuscire a sradicare il razzismo e la discriminazione dai nostri stadi come ci sono riusciti in Inghilterra. Ieri però il presidente federale, pur precisando di non voler invadere il campo dei giudici, dice che i fatti di Cagliari sono gravi «a prescindere» dal numero degli autori dei buu razzisti. Un cambio di approccio alla questione.