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Quando Jorge Martinez, dopo la firma con la Juve, dichiarò di avere come idolo Alvaro Recoba

Su Il Giornale la storia di un bidone. Acquistato per 12 milioni non segnò nemmeno un gol. La ragione del suo acquisto resta un mistero ancora oggi

Quando Jorge Martinez, dopo la firma con la Juve, dichiarò di avere come idolo Alvaro Recoba

Sul Corriere della Sera la parabola discendente di Jorge Martinez, soprannominato El Malaka. E’ dedicata a lui la rubrica “Bidoni d’oro”, di Tommaso Pellizzari.

Di indizi che fosse un bidone ce ne erano eccome, scrive Pellizzari. Avrebbe già dovuto essere chiaro quando Tabarez non lo convocò per il Mondiale 2010 in Sudafrica. Nonostante fosse reduce dalla migliore stagione della sua carriera: 9 gol in 26 partite nel Catania di Mihajlovic. E uno di questi gol lo aveva fatto addirittura “portandosi a spasso mezza difesa dell’Inter lanciata verso il Triplete”.

Un altro indizio, scrive Pellizzari, fu ancora più preoccupante. Martinez dichiarò di avere come idolo calcistico Alvaro Recoba. Peccato che, quando lo disse, era già stato tesserato dalla Juve per 12 milioni di euro.

“La ragione del suo acquisto resta un mistero ancora oggi”.

Come resta un mistero perché sia stato soprannominato El Malaka.

Qualcuno dice che il soprannome gli fu attribuito dallo zio Jorge Barrios, ex centrocampista della Celeste. Pare che rivedesse nel nipote “quella parola greca che può significare «pazzia» o «genio»”.

Martinez invece diceva che si trattava solo della marca delle scarpe da calcio indossate da bambino.

El Malaka disputò, nella Juve di Delneri, 20 partite. Non segnò nemmeno un gol.

Quando arrivò Conte fu mandato in prestito al Cesena. Qui di partite ne giocò 14 presenze, ma i gol restarono ugualmente zero.

Finì al Cluj: zero presenze e zero gol.

Alla fine ha scelto un piccolo club di seconda divisione della periferia di Montevideo. Per ironia della sorte, dopo il suo passato in bianconero, si chiama Juventud.

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