Su Libero la richiesta alla Corte d’Appello Federale, chiamata ad esprimersi sul ricorso della Juve. Quello scudetto fu revocato ai bianconeri da Guido Rossi, ex consigliere interista, per un disegno preordinato

Su Libero, la richiesta di Luciano Moggi alla Corte d’Appello Federale, chiamata a decidere sul nuovo ricorso presentato dalla Juventus. L’ex dirigente sportivo chiede la riabilitazione del calcio, che passa per la sottrazione dello scudetto ai nerazzurri.
Il ruolo di Guido Rossi
Quello scudetto, scrive, fu vinto dai bianconeri sul campo e invece fu revocato per assegnarlo all’Inter. L’artefice della revoca fu Guido Rossi, l’ex consigliere interista “che qualcuno mise alla guida della Figc probabilmente per mettere a punto un disegno ben preordinato”.
Un disegno evidente, scrive Moggi, tanto da spingere Giuseppe Benedetto, giudice sportivo in carica in Figc a rassegnare le dimissioni perché desideroso di vivere in pace con la sua coscienza. Il tutto nel silenzio del Coni, poiché era stato proprio il suo presidente, Gianni Petrucci, l’artefice della nomina di Rossi a commissario.
Un disegno che, tuttavia, continua, fu comunque portato avanti, anche se tutti sapevano che avrebbe
“azzerato “quel calcio” che aveva portato in Italia il titolo mondiale nel 2006. Preferirono metterlo in mano a incompetenti che subirono umiliazioni nel 2010 e nel 2014 con l’eliminazione al primo turno dei Mondiali, oltre ad essere estromessi addirittura nel 2018. Una coltellata al cuore di questo sport”.
Moggi elenca tutti i pareri contrari alla revoca dello scudetto alla Juventus.
L’ex presidente della Corte Costituzionale, Baldassarre, disse:
“Aver assegnato lo scudetto all’Inter è stata una forzatura. Accettare di mettere il tricolore sulle maglie un comportamento antisportivo, oltretutto perché nella vicenda intercettazioni la posizione dell’Inter è di estrema gravità”.
Biagi: “Una sentenza pazzesca”
Enzo Biagi la definì “una sentenza pazzesca”
“perché costruita sul nulla, pazzesca perché punisce chi era colpevole solo di vivere in un certo ambiente, il tutto condito da un processo che era una riedizione della Santa Inquisizione in chiave moderna. Sembra addirittura che per coprire altri scandali abbiano individuato in Luciano Moggi il cattivo da dare in pasto al popolino”.
E, ancora una volta, Moggi richiama la sentenza della Corte d’Appello di Milano del 2018, che decretò che Moggi era solo una vittima poiché “non era il “sistema Moggi“ a condizionare il campionato,
ma il sistema generale diffuso nel calcio di quel tempo”.
Passaportopoli
E ancora. Carlo Porceddu, che a quel tempo era alla Corte d’Appello Federale, disse:
“Fu un errore gravissimo assegnare lo scudetto all’Inter”.
E puntò il dito su Guido Rossi e Moratti, parlando di ‘Passaportopoli’, vicenda riguardante il passaporto falso di Recoba, che portò alla squalifica del giocatore e alla condanna della Magistratura Ordinaria del ds nerazzurro.
Ora è necessario riconoscere gli errori, scrive Moggi.
“Chissà se oggi la Corte D’Appello Federale avrà voglia di scrollarsi di dosso questo fardello: ridarebbe credibilità al calcio e alla giustizia sportiva stessa”.