“Sono sieropositivo” disse in conferenza stampa. Era il 1991. Non ha mai tradito il suo sorriso, un marchio di fabbrica. Oggi Il Giornale scrive su di lui
Oggi Magic Johnson compie 60 anni e Il Giornale gli dedica un commento a firma di Roberto Gotta.
Il merito più grande del campione è stato quello di aver fatto parlare lo sport di Aids.
Tutto cambiò il 7 novembre 1991. Magic annunciò al mondo di essere sieropositivo
“ribaltò un mondo che da alcuni anni era scosso, preoccupato, terrorizzato dal diffondersi dell’Aids ma si era anche confortato nella percezione che tutto questo potesse accadere solo ad alcune categorie di persone. E non certo a uno sportivo, attivo, sano”.
Dichiarò di voler diventare l’immagine della lotta alla malattia che, chiarì, può colpire chiunque. Lui ne era un esempio.
Nonostante la malattia, che “che fece scoppiare in lacrime molti compagni di squadra dei Los Angeles Lakers e alcuni giornalisti che si erano recati alla conferenza stampa”, Magic riuscì ad essere nel Dream Team che vinse le Olimpiadi del 1992 e nei Lakers per un breve periodo nel 1996.
Dopo si è lanciato nell’imprenditoria. Nel settore immobiliare, commerciale, finanziario.
“Il suo sorriso, un marchio di fabbrica dei cinque titoli Nba conquistati, non si è spento nemmeno quando il fisico attorno ad esso ha cominciato ad appesantirsi, come del resto logico per un uomo di oltre due metri sottoposto a cure costanti, e Magic, nome di battesimo Earvin, ha tenuto fede sempre al suo soprannome, all’inizio avversato dalla madre, profondamente religiosa e contraria a ogni forma di stregoneria. Sempre meglio di Garbage Man, il Netturbino, che gli avevano rifilato quando da ragazzino accompagnava il padre a consegnare in discarica il contenuto dei bidoni del quartiere”.
