Il tecnico ha avuto un anno per comporre un’idea di squadra, Lorenzo continua a fare il Masaniello. Acquisti privi di logica
“Tocchi il Napoli e non capisci quale sia la sua seta. Non è seta pura. Però tocchi e ti vien voglia di ammirarlo. Basterà per ragionar di scudetto e dintorni? Forse no. Servirà la virtù di tanti piccoli indiani”.
Esordisce così, Riccardo Signori, su Il Giornale. Prima di abbandonarsi a discorsi cari a parte del tifo napoletano.
Del tipo:
“De Laurentiis dovrà regalar sensazione di voler davvero vincere lo scudetto. E non invece di strizzar l’occhio soltanto ad un campionato di alta dignità”.
Al momento gli abbonamenti scarseggiano, scrive Signori. Dipende dal fatto che i tifosi si aspettavano il botto di mercato. E invece non sono arrivati né Icardi né James Rodriguez.
Il Napoli finisce, così, per basarsi sulle sue certezze, sugli uomini più collaudati. Ma quanto sono freschi, mentalmente e fisicamente? Si chiede Signori.
Quest’anno, continua, a giocarsi la faccia saranno Ancelotti e Insigne.
Per il tecnico, uno dei migliori del mondo,
“il tempo del credito personale è finito”.
Servono fatti, non più parole.
“Ancelotti ha avuto un anno per rammendare, cucire, sbagliare, rimediare e comporre un’idea di squadra. Il mercato non lo ha aiutato. Serviva solidificare la difesa, trovar nuova linfa sulle fasce, pescare qualità a centrocampo e un cannoniere doc”.
E invece arriva Lozano, che giocherà a destra ma è abituato a stare a sinistra, dove invece ci sarà Lorenzo.
“Dov’è il senso dell’acquisire un giocatore per snaturarlo subito?”
E pure la difesa: chi ha detto che con Manolas e Koulibaly sarà davvero muro?
Serviva solo un attaccante: Icardi o “un centravanti ad alto tasso di gol”.
Non solo Ancelotti. Anche Insigne deve smetterla di “fare il Masaniello”, scrive Signori.
“Dice la logica della stagione (Juve con altri pensieri) che questo è l’anno per tentare la grande impresa o restar per sempre nel limbo degli incompiuti”.
