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Il Cio contro la riforma del Coni (è ufficiale): l’Italia rischia Milano-Cortina e di andare Tokyo 2020 senza bandiera

Repubblica annuncia la lettera contro il governo. “La riforma non garantirebbe l’autodeterminazione del Coni. Riunioni con Sabelli fuori dalla spirito della carta olimpica”

Il Cio contro la riforma del Coni (è ufficiale): l’Italia rischia Milano-Cortina e di andare Tokyo 2020 senza bandiera

Aveva ragione Malagò

Aveva ragione Giovanni Malagò che infatti la settimana scorsa aveva anticipato la mossa del Comitato olimpico internazionale. Oggi dovrebbe arrivare la lettera con cui il Cio boccia la riforma del Coni portata avanti dal governo Lega – Cinque Stelle. Addirittura – scrive Repubblica –  “nel peggiore dei casi l’Italia rischia la sospensione dell’Italia all’interno del Cio, con la partecipazione degli azzurri alle Olimpiadi solo come atleti indipendenti sotto la bandiera del Comitato Olimpico (come avvenuto al Kuwait a Rio 2016)”.

Insomma non proprio una bella situazione. Si è incrinata la fiducia tra l’Italia e il Comitato olimpico internazionale.

Le pressioni del Coni su Losanna per ottenere un giudizio sulla legge di riforma sono andate a buon fine.

Cosa rischia l’Italia

Proprio oggi, ricorda Repubblica, al Senato si vota il disegno di legge in materia di ordinamento sportivo già approvato dalla Camera. “In alcuni punti i legali di Bach (il presidente del Cio, ndr) hanno ravvisato incompatibilità con l’articolo 27 della Carta olimpica e il quinto principio dell’olimpismo. La legge non garantirebbe l’autodeterminazione del Coni – referente del Cio per quanto riguarda l’Italia – nel definire la sua struttura e la sua governance. Sarebbero “incostituzionali” riunioni come quella della settimana scorsa, in cui solo i segretari dei Comitati regionali del Coni sono stati convocati da Rocco Sabelli, presidente-ad di Sport e Salute che gestisce i fondi pubblici al posto del Foro Italico, escludendo i presidenti che fanno capo al Coni”.

Addirittura è a rischio Milano-Cortina 2026 “se gli svedesi si appellassero al Cio”.

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