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CorSera, l’incubo dei ds: i giocatori che non vogliono andarsene

La sera del 2 settembre saranno molti i dirigenti sportivi a cui proprietari e i presidenti chiederanno conto dei pacchi di milioni buttati in panchina o in tribuna

CorSera, l’incubo dei ds: i giocatori che non vogliono andarsene

C’è una nuova tendenza nel calciomercato estivo, scrive Stefano Agresti sul Corriere della Sera. E’ quella dei calciatori che non vogliono muoversi dal club in cui militano.

L’ha inaugurata Icardi, poi sono venuti Higuain, Dybala, Khedira, Matuidi e Mandzukic. Anche Donnarumma dice di preferire il Milan al Psg.

Una tendenza che mette in difficoltà i club più grandi, che non riescono a cedere i giocatori di cui vorrebbero liberarsi. E che soprattutto complica la vita dei direttori sportivi, ai quali, la sera del 2 settembre, “potrebbero essere rinfacciati proprio questi insuccessi in uscita” da proprietari e presidenti.

Perché i ds non sono capaci di vendere? Il Corriere della Sera lo chiede a Giovanni Branchini, storico agente:

“Se hai i soldi, è più facile comprare i calciatori che cederli. Da sempre. È come andare a fare shopping con la borsa piena di denaro: vedi in vetrina ciò che ti piace e lo acquisti. Per vendere i giocatori, invece, occorre qualcosa che pochi hanno: la programmazione. Bisogna avere le idee chiare già prima del mercato. Al contrario molti club pensano a rafforzarsi e aspettano che, con il passare del tempo, si verifichi una congiunzione astrale tale per cui arrivino offerte allettanti per i loro giocatori”.

E così capita che i dirigenti girino per l’Europa a proporre i propri gioielli a chiunque ma senza che nessuno li acquisti. Come sta succedendo a Paratici. Che non riesce a piazzare Matuidi, Mandzukic, Khedira, Higuain e Dybala, nonostante tutti abbiano ricevuto richieste da squadre più che appetibili, come il Manchester United o il Bayern.

Perché i calciatori decidono di non muoversi?

In parte per ambizione personale ma soprattutto perché “avvicinare i contratti alla scadenza fa comodo”, spiega il quotidiano.

I compensi che offrono i grandi club sono ormai così elevati che è difficile convincere un giocatore ad accettare di cambiare squadra proponendogli un aumento. Prendiamo Donnarumma: può sperare di guadagnare più dei 6 milioni netti che prende con il Milan?

“Tra 15 giorni si tireranno le somme. Qualcuno alla fine accetterà di cambiare squadra, molti resteranno dove sono. Guardati in cagnesco dall’allenatore, che non saprà cosa farsene, e soprattutto dal direttore sportivo, al quale chiederanno conto di quel pacco di milioni buttato in panchina o in tribuna”.

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