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Sulla Gazzetta Vernazza fa i raggi X a Sarri. Diagnosi: juventinizzato 

Il giornalista che aveva più volte bacchettato Sarri lo promuove a pieni voti

Sulla Gazzetta Vernazza fa i raggi X a Sarri. Diagnosi: juventinizzato 

La Gazzetta affida a Sebastiano Vernazza il commento sulla conferenza stampa di Maurizio Sarri allenatore della Juventus, una scelta che lascerebbe presupporre attacchi e bocciature considerando che il giornalista non è mai stato un amico del tecnico toscano. Invece Vernazza sorprende, forse più dello stesso Maurizio.

Il giornalista che aveva definito la sua frase sulle facce di cazzo, dopo la partita contro il City, come “volgarità da campetto di periferia” cambia improvvisamente registro su Sarri alla sua prima uscita da juventino e sottolinea che ieri “aveva il volto pulito, fresco di rasatura, e il capello corto, d’ordinanza nella casa reale di Torino”

Un cambiamento quello di Sarri che ha seguito le tappe della sua professione, dall’Empoli alla Juve passando per Napoli e Chelsea, un'”escalation di carriera e di accuratezza, più si sale più si è costretti a indossare i panni del potere”.

Ma Vernazza va oltre, arriva a giustificare l’uso delle parolacce del tecnico adducendole come conseguenza delle sue letture “perché i libri di Bukowski, per quanto godibili, dispensano volgarità”. Un’analisi capillare e testuale delle parole utilizzate durante la conferenza, tanto da contare 3 parolacce in 80 minuti, spazzata via da termini ricercati e colti come «fardello», «emozionale», «avversità», «romanzarci», «nell’economia dei risultati», «squadra frivola», «sciabola».

Non ha mai alzato il volume della voce, ha scelto i toni bassi, ha sorriso il giusto. Pacatezza e preparazione: si aspettava le domande insidiose e ha fornito risposte rapide, pronte, perché pensate in anticipo

 

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