La Gazzetta riassume lo stato delle indagini e degli investimenti del Qatar nello sport francese
Rilasciato nella notte, dopo un lungo interrogatorio, Michel Platini si è detto estraneo ai fatti.
Gli inquirenti lo hanno ascoltato in relazione all’assegnazione dei Mondiali del 2022 al Qatar, ma in particolare per una cena all’Eliseo del 23 novembre del 2010 in cui insieme al presidente Sarkozy, c’erano l’attuale emiro del Qatar, Tamim Ben Hamad Al Thani, artefice della candidatura di Doha, e l’allora premier e ministro degli esteri del Qatar, Hamad Ben Jassem.
Una coincidenza quanto meno singolare secondo gli inquirenti, appena 9 giorni prima che il voto di Platini attribuisse proprio al Qatar i giochi. In un primo colloquio con le autorità nel 2017 Platini aveva detto di essere stato lui a chiedere un colloquio con il presidente francese per comunicargli la sua decisione di votare per il Qatar e non più per gli Stati Uniti.
La Gazzetta sottolinea come, nonostante si neghi qualsiasi vendita dei voti, da allora il Qatar abbia fatto ingenti investimenti nel mondo dello sport francese, coinvolgendo protagonisti molto vicini a Sarkozy.
Proprietario del Psg dal 2011, tramite il fondo Qatar Sport Investment (Qsi) guidato dal presidente del club parigino, l’emirato ha creato in Francia la rete BeInSports che alimenta il mercato dei diritti tv di Ligue 1. Dal 2008, il Qatar sponsorizza la gara ippica Prix de l’Arc de Triomphe. L’emirato detiene il 13,3% dell’agenzia Lagardère Sport e attraverso Burrda, filiale Qsi, ha sponsorizzato in passato il Nizza nel calcio e i club di rugby di Tolone e Biarritz.
